NOCI (Bari) – #invasionidigitali, #nocimydestination, #invasionenoci: si tratta dei principali hasthag utilizzati la scorsa domenica 8 maggio in occasione dell'invasione digitale, organizzata dall'associazione Noci My destination, all'interno di Villa Gabrielli. E si tratta anche degli stessi hasthag con i quali, i partecipanti dell'invasione, hanno deciso di aderire al rilancio di una delle bellezze architettoniche di Noci che difficilmente viene inserita nelle guide turistiche. E' stato così infatti, con questo spirito e con la convinzione di rilanciare il territorio, che la scorsa domenica è stata organizzata la 4° edizione de le Invasioni digitali di Noci.
Smarphone, tablet, macchine fotografiche: per partecipare ad un'invasione digitale bastano questi semplici ingredienti e tanta voglia di rilanciare il proprio territorio. Come spiegato in apertura dalla presidente dell'associazione Annalisa Fauzzi infatti, l'evento patrocinato dal Mibact ha la funzione di creare una guida turistica del patrimonio minore costruito dal basso in maniera virtuale, allo scopo di far aumentare la visibilità di Noci attraverso i canali social. Un esperimento ben riuscito che tuttavia non si è fermato al solo scatto delle fotografie dei partecipanti ma che è stato altresì motivo d'approndimento della storia della villa - masseria invasa attraverso il coinvolgimento della poesia di Vittorio Tinelli ed alcuni cenni storici raccontati dall'architetto ed appassionato di storia locale Francesco Giacovelli.
Entrando nel merito della storia della villa - masseria, l'architetto ha spiegato a chi appartenesse e quali fossero le origini della denominazione "Casina Montone". Proprietario della villa fu il canonico Vito Gabrielli letterato e poeta di grande cultura nato nel 1823, ordinato sacerdote nel 1846 ed eletto arciprete nel 1856. Frequentatore della corte papalina, Vito Gabrielli frequentò l'Accademia dell'Arcadia napoletana, motivo per il quale adottò, nella sua villa nocese, schemi di progettazione in rapporto con il paesaggio non indifferenti. "In questa villa" ha difatti spiegato l'architetto, "abbiamo forse l'unico esempio a Noci di caffè house", tipico esempio di come la natura all'epoca fosse concepita come luogo di rifugio dalla realtà troppo pregna di meschinità. Il motivo per cui villa Gabielli sarebbe inoltre conosciuta come Casina Montone, ha sottolineato, sarebbe collegato al cognome dei primi proprietari della masseria preesistente, dai quali Giovanni Gabrielli (padre del canonico) avrebbe acquistato la villa.
Bella, ricca di particolari, accogliente sotto molti punti di vista, villa Gabrielli ha trasmesso ai partecipanti dell'invasione digitale di domenica 8 maggio le stesse ed identiche sensazioni con le quali Vito Gabrielli voleva fosse vissuta per dedicarsi alla poesia, allo studio ed alla letteratura.
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