NOCI (Bari) – Ci sono aree, sparse nel territorio nocese e realizzate da aziende private, che vengono donate al Comune per ottenere sgravi sugli oneri di urbanizzazione. Queste aree si prestano solitamente a servizi per la cittadinanza, ad esempio parcheggi, strade, parchetti attrezzati o campi da gioco. NOCI24.it ha voluto approfondire e valutare in prima persona le condizioni di alcune di queste e ciò che ne è emerso non è assolutamente positivo.
Iniziamo dal parchetto “Caduti di Nassiriya” situato nel complesso abitativo che costeggia la circonvallazione e più precisamente pochi metri dopo l’incrocio con contrada Vecchio in via Gianfranco Cassano. Le condizioni del parchetto sono pessime. L’erba è alta forse più di un uomo di statura media e raggiungere le giostrine diventa un’impresa. Se non si interviene tempestivamente il parco sparirà sommerso dall’erba incolta.
Passiamo al campo da gioco di via Patrella. Chiuso da un cancelletto, ma entrare è un vero gioco da ragazzi, il campo risulta abbandonato, nonostante l’area sia attrezzata con spalti e pali per l’illuminazione con tanto di faretti. Il campo si presta alla pratica del tennis e del basket, ma mancano gli arredi necessari per praticare detti sport.
Nella stessa condizione è il campo da tennis realizzato nel complesso abitativo di via Foggia di Totos. Munito di spalti, il campo non è utilizzabile perché presenta erba incolta. Le strutture di delimitazione dell’area sono arrugginite e pericolose.
Infine e non per ultima la strada che passa nel complesso abitativo di via Roma. Questa fu realizzata dalla ditta e ceduta al Comune sempre per ottenere sgravi sugli oneri di urbanizzazione. La stessa risulta essere molto utile per i cittadini della zona, ma purtroppo versa in condizioni pietose. La ringhiera è completamente arrugginita e la strada, martoriata dai lavori per la fogna bianca, non è più stata sistemata a dovere e negli ultimi giorni si sono aperte numerose buche.
E’ giusto continuare a ricevere queste opere senza avere la possibilità di mantenerle o in un futuro piano regolatore si potrà trovare una via alternativa per concedere sgravi ai costruttori? E cosa si può fare per ridare vita a questo spazi? Lo abbiamo chiesto al Sindaco Nisi, che risponde: “va chiarito, innanzi tutto, che le aree in questione sono standard urbanistici previsti dal nostro Piano Regolatore, che obbligatoriamente i proprietari sono tenuti a cedere al Comune. E quindi si tratta di aree che, entrate nelle disponibilità dell’Ente, dovrebbero essere dallo stesso attrezzate ad urbanizzazioni primarie e secondarie. La facoltà di attrezzare queste aree direttamente da parte dei privati a scomputo di parte o in toto degli oneri di urbanizzazione dovuti, di fatto ha consentito che queste aree fossero attrezzate e destinate a scopi specifici (parcheggi, giardini, attrezzature sportive, ecc.) piuttosto che restare libere e inutilizzate per chissà quanto tempo. Nel corso degli anni, peraltro, a seguito di una intensa attività edilizia, questi spazi si sono moltiplicati. Il problema non è se continuare a operare in questo senso, quanto manutenere queste aree, atteso che una volta attrezzate e cedute al Comune ogni onere manutentivo, di sorveglianza e utilizzo resta in capo all’Amministrazione comunale. Per quelle già realizzate, compatibilmente con le risorse disponibili, si procederà come si è già proceduto in passato ad attività di manutenzione. In quest’ottica si collocava e si colloca l’iniziativa “Adotta uno spazio pubblico”, per consentire a volenterosi cittadini o associazioni di occuparsi di uno spazio della propria città”.
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