NOCI (Bari) – Un inno alla vita, l’amore per il prossimo, il gesto della donazione. Pochi semplici valori ma di vitale importanza hanno caratterizzato l’edizione 2016 della ciclopasseggiata AVIS, promossa dalla sezione nocese dei volontari italiani per la donazione di sangue. Ieri mattina circa duecento cittadini di tutte le età muniti della propria bicicletta si sono incontrati nella piazzetta dove si accende il falò per Santa Lucia intorno alle nove per partecipare all’ormai classico appuntamento della ciclopasseggiata.
Dopo aver ascoltato la benedizione officiata dall’arciprete Don Peppino Cito, tutti i partecipanti, contraddistinti dalla maglia color rosso dell’AVIS, hanno pedalato per tutte le arterie principali della cittadina incitando tutti ad andare a donare il proprio sangue. Il percorso ha toccato come già detto quasi tutto il centro, prevedendo una sosta presso la piazzetta di San Pio per consumare la colazione e scattare la foto di rito. Alle 11:30 poi il rientro in piazza nello stesso punto della partenza dove si è proceduti all’estrazione dei biglietti vincenti. Il primo estratto, il numero 67, ha vinto una favolosa bicicletta offerta da uno degli sponsor della manifestazione. La sicurezza dei partecipanti è stata garantita dagli agenti della Polizia Municipale e dai volontari dell’associazione nazionale Carabinieri e della Croce Rossa di Noci.
“La ciclopaseggiata è ormai caratterizzante per l’AVIS perché l’abbiamo ideata appena un paio d’anni dopo la fondazione dell’associazione che ricordo a tutti è avvenuta ventotto anni fa” è il commento della presidentessa Giulia Basile (in foto). “Quindi sono orgogliosa del fatto che questa associazione, grazie anche al lavoro dei presidenti che mi hanno preceduta, abbia avuto lunga vita a Noci dove le associazioni hanno vita breve. E sono orgogliosa del fatto che il messaggio della donazione come prevenzione per se stessi e come possibilità di salvare la vita a qualcuno è importante ed è stato recepito. Ad oggi raccogliamo infatti circa 420 sacche di sangue all’anno. Io spero che, con l’avvento delle nuove generazioni che vedo più sensibili soprattutto nei momenti di tragedie comuni che accadono come il dramma dello scontro fra i treni o il terremoto, si possa addirittura raddoppiare questo numero. Perché la gente non sa che il sangue, o meglio il plasma, è la base di molti medicinali che si comprano in farmacia. Se non ci fossero sacche di sangue trasformate in vari elementi che servono a salvare le vite e a fare medicinali, noi saremmo realmente nei guai. Basti pensare che tanti ospedali in Italia sarebbero chiusi se non ci fossero state sacche di sangue a disposizione per gli interventi o per le trasfusioni”.
- Ciclopasseggiata AVIS Ciclopasseggiata AVIS
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