NOCI (Bari) - Cos'è l'amore? Con quali forme si manifesta? E, soprattutto, quando l'amore non è veramente amore? Sono stati questi i punti di domanda su cui artisti, filosofi, musicisti e pittori si sono interrogati recentemente non solo in quel di Bari, dove come abbiamo visto qualche giorno fa si è svolto il Festival delle donne e dei saperi di genere, ma anche al Pan di Napoli dove, questa volta, a partecipare è stata la nostra compaesana Adriana Iannucci.
Reduce della sua ultima illustrazione per bambini pubblicata ne "Il gattino Blu" (libro scritto da Tiziana Capocaccia), l'illustratrice freelance è tornata a pubblicare uno dei suoi lavori e, soprattutto, a mostrarlo al grande pubblico napoletano che, nella settimana compresa fra il 3 e il 9 marzo scorsi, ha assistito alla realizzazione della mostra-progetto intitolata "Chiamarlo amore (non) si può". La manifestazione, curata all'interno del Pan (Palazzo delle arti di Napoli) e ideata da Tiziana Bruno, non ha rappresentato altro che il momento conclusivo di un grande progetto affrontato in numerose scuole, sulla base di una delle uniche antologie per adolescenti che affronta il tema della violenza sulle donne. Il libro infatti invita a riflettere e discutere insieme ai ragazzi sui due opposti "amore e violenza", toccando temi trasversali quali gli stereotipi, l'identità di genere, la violenza della società (contro entrambi i sessi), la relazione uomo-donna e la piena realizzazione di sé.
Adriana Iannucci, insieme ad altri artisti pugliesi coinvolti nell'iniziativa, ha collaborato alla realizzazione della mostra partendo appunto proprio dal libro, edito da Mammeonline. Dall'opera, frutto del lavoro di circa 23 autori, è stata tratta una frase sulla base della quale la stessa Iannucci ha lavorato. Pubblichiamo qui (foto a lato) l'opera esposta a Palazzo delle arti di Napoli.