I CONSIGLI DELLA SETTIMANA - "Io e lei". Un film diretto da Maria Sole Tognazzi con Margherita Buy nel ruolo di Federica e Sabrina Ferilli, nei panni di Marina. Un film tutto al femminile, in cui viene data piena voce alle intricate emozioni di cui noi donne sappiamo essere indiscusse protagoniste, con i nostri pensieri a volte inespressi e quelle inquietudini celate dietro un'apparente serenità.
Marina (Sabrina Ferilli) è una donna forte, coraggiosa e di successo: è lei quella che ha il ruolo del maschio nella coppia formata con Federica, architetto, separata e con un figlio ormai di età adulta. La loro sembra essere una storia tranquilla, scandita da piccole incomprensioni nate dall'eccessiva riservatezza di Federica e dal suo timore di esporre eccessivamente la sua storia d'amore con Marina che, invece, ha deciso già da tanti anni di mostrarsi a tutti per quello che è, indifferente ai giudizi della gente. A interrompere la loro serenità sarà l'arrivo nella vita di Federica di un uomo, un vecchio amico che, dopo un non lunghissimo corteggiamento, riuscirà a destabilizzare ogni convizione con cui Federica aveva pacificamente convissuto sino a quel momento.
Sebbene si tratti di una coppia omosessuale, quello che maggiormente colpisce è la semplicità con la quale sia stata affrontata una tematica che, invece, sembra suscitare sempre scalpore. Quelle vissute da Federica e Marina appaiono come tappe che qualsiasi coppia si ritrova ad affrontare: l'amore, le incomprensioni quotidiane, il tradimento, la scoperta e la conseguente crisi, fino a giungere all'allontanamento definitivo o ad un eventuale ricongiungimento. Se l'obiettivo reale della regista è stato quello di dimostrare come le emozioni di una coppia omosessuale hanno lo stesso identico valore e vissuto di quelle di una coppia tradizionalmente definita come "normale", allora mi verrebbe da dire che lo scopo è ben riuscito: in Federica si ritrova la figura di chi, uomo o donna che sia, si lascia ammaliare dalla novità, dalle attenzioni che la allontanano da quella che sembra ormai routine; in Marina, invece, si riconosce il dolore di chi scopre e "subisce" il tradimento, l'obbligata accettazione di una scelta che, se pure non condivisa, scioglie quei dubbi con i quali non si può sempre convivere.
Una storia "normale", un amore che non prevede grandi colpi di scena e che, in diversi momenti, porta a dimenticarsi che le protagoniste sono due donne. Simbolo che di fronte all'Amore, alle sue gioie e ai suoi dolori, siamo tutti uguali: capaci di emozionarci, di riderci su, di arrabbiarci, disperarci. Resta amore, sempre e a prescindere.