I CONSIGLI DELLA SETTIMANA – Siamo abituati ad attribuire un nome ad ogni singola emozione che proviamo durante il giorno e così se piangiamo siamo tristi, se sorridiamo parliamo di felicità e se il cuore ci batte per qualcuno lo chiamiamo semplicemente amore. È proprio l’amore a muovere e guidare la maggior parte delle nostre azioni quotidiane e di esso, oltre ad esserne protagonisti, possiamo esserne anche spettatori: assistiamo adesso quando per strada qualcuno teneramente si scambia dolci effusioni, oppure lo ascoltiamo nelle parole di una canzone o, ancora meglio, nelle scene proiettate sul grande schermo. Ed ecco che, “La corrispondenza”, film di Giuseppe Tornatore, ci mette davanti ad una nuova faccia di questo incredibile sentimento.
Ed Phoerum, interpretato da Jeremy Irons, è un professore universitario di astrofisica e Amy Ryan (Olga Kurylenko) è la sua allieva, che oltre agli studi si occupa interpretare scene di film durante le quali mette a rischio la propria vita, quasi per colmare un senso di colpa legato al suo passato. Potreste subito pensare che ci ritroviamo così dinanzi a uno dei più comuni cliché, è in realtà questa volta ciò che ci viene narrato è qualcosa di sorprendentemente nuovo. È vero, si tratta di una storia d’amore tra un docente e una studentessa, ma è ancora più vero che si tratta di amore che di carnale ha ben poco: tutto legato all’impercettibilità del mondo astrofisico, costellazioni e galassie legano i due amanti più di quanto un semplice bacio possa riuscire a fare. Non ci saranno grandi dialoghi, numerosi i monologhi che vedranno i protagonisti cimentarsi nel fare i conti con la propria interiorità, il film procede a tratti lento e silenzioso sulle magiche note di Ennio Morricone. Un amore in grado di superare ostacoli che vanno oltre la materialità della vita: supera la distanza che separa i due, ma più di ogni altra cosa persino la morte nulla può contro il loro amore. È così, infatti, che Amy, quasi casualmente, scoprirà che il suo amato Ed è morto eppure ancora per molto tempo lei potrà sentire la sua presenza. Lettere d’amore, videomessaggi e email: il tutto sapientemente programmato per mantenere vivo un sentimento che stenta a trasformarsi in un ricordo. Ed per Amy vuole essere presenza, e lo farà in ogni modo possibile, chiedendo a chiunque di farle recapitare i suoi messaggi, facendole rivivere i loro momenti come se la morte non avesse mai interrotto la loro routine, fino a riportarla a fare i conti con il suo tragico passata e renderla consapevole di ciò che era realmente accaduto. Un ultimo videomessaggio segnerà per Amy il momento in cui ricominciare e per noi, incantati da una storia che va oltre le possibilità concesse dalla vita reale, quel video rappresenta il momento in cui, forse ingenuamente o troppo coinvolti, alziamo gli occhi al cielo e cerchiamo in quelle stelle la magia che forse abbiamo un po’ perso.