Don Aniello e i suoi ragazzi di Scampia insieme ai liceali nocesi contro l'illegalità

02 21 don aniello principaleNOCI (Bari) - Dopo i due incontri di fine 2014 con gli studenti del Liceo "Da Vinci", "il prete anticamorra", don Aniello Manganiello (in foto a sinistra), fondatore dell'Associazione "Ultimi", è tornato a Noci sabato 21 febbraio per l'evento "Un calcio all'illegalità", risposta concreta dei liceali nocesi alla sensibilizzazione del prelato intorno all'importante battaglia per la legalità. Con lui una rappresentativa dell'ASD Oratorio Don Guanella di Scampia, scesa in campo al "De Luca Resta" contro la squadra del liceo: il sindaco Domenico Nisi e il vice Marino Gentile hanno consegnato una targa al prete napoletano, entusiasta della manifestazione e imperterrito nel difendere la sua "anticamorra delle opere". (foto di Ilaria Bernaldo)

La risposta concreta alle sollecitazioni del prete anticamorra, recepite dagli studenti del liceo nocese nei due incontri di presentazione del suo libro "Legalità e Scrittura in cammino verso Santiago" (Tholos Editrice) tra ottobre e dicembre 2014, è arrivata sabato 21 febbraio in occasione dell'assemblea sportiva. Il momento di vita scolastica programmato dagli stessi studenti insieme al prof. Morea, responsabile dell'Area 3 e quindi della comunicazione con i liceali, è stato trasformato ad evento che coniugasse il divertimento dello sport al fare 'squadra', tutti insieme contro l'illegalità. Come spiega la docente Gramolini, l'evento si inserisce in un percorso di sensibilizzazione agli studenti sui temi della legalità e della lotta alle mafie scandito da incontri come quello con Don Aniello e ancora Agnese Moro, stimolati da approfondimenti e letture che hanno incontrato la voglia di conoscenza e apprendimento della maggior parte degli studenti. La professoressa del "Da Vinci" crede che l'interesse crescente dei ragazzi a questi temi caldi che parlano del profilo morale ed etico della nostra società, sia imputabile alla perdita di valori e alla crisi contemporanea in senso lato, che tocca le famiglie e inevitabilmente arriva alle coscienze anche dei ragazzi, portandoli a riflettere.

I liceali delle sezioni Scientifico e Scienze Umane del liceo nocese hanno così deciso di invitare Don Aniello Guaraniello e i suoi ragazzi di Scampia per una partita di pallone, senza nessun premio in palio, se non la formazione di un sodalizio contro l'illegalità. Il prete anticamorra è stato al servizio del quartiere napoletano dal 1994 al 2010: dalla volontà sua e dei suoi sostenitori, è nata l'ASD Oratorio Don Guanella, associazione sportiva legata all'esperienza oratoriale guanelliana sul territorio che diventerà poi "braccio sportivo", come lo definisce lo stesso Manganiello, dell'associazione "Ultimi". La vicinanza agli emarginati e ai "dimenticati" è insita nella vocazione guanelliana del prete anticamorra, convinto che la risposta alle mafie e alle criticità italiane possa passare solo attraverso attività concrete. "Ho creato questa associazione sportiva perchè lo sport si facesse strumento e non fine: strumento di crescita ed educazione per ragazzi continuamente tentati da un mondo di promesse e facili successi come quello della camorra.".

L'ASD Oratorio Don Guanella, tra l'altro vincitrice sul campo nell'amichevole di sabato, vanta una sua rappresentativa in ben 12 categorie calcistiche, dalla scuola calcio sino alla Promozione: "so che anche Noci ha una squadra in Promozione" aggiunge il ben informato don Aniello, attento alle azioni sul campo insieme all'amico Mino Grassi, direttore di Scrivoanchio.it e proprietario della Tholos Editrice, responsabile della pubblicazione del libro di Manganiello i cui proventi sono stati devoluti alla sua associazione "Ultimi". In un futuro non molto lontano potrebbe nascere una collaborazione attiva sul territorio con l'apertura di un presidio dell'associazione di don Aniello, convinto che una rete di collaborazione possa stimolare la risposta alle criticità di ogni territorio. "Credo molto nella nascita di questi presidi territoriali e soprattutto nella loro autonomia d'azione: ogni 'ramo' di quest'albero deve occuparsi delle problematiche del proprio contesto sociale" secondo la convinzione che i primi problemi da affrontare sono quelli più vicini a noi.

Nel "giardino" vicino all'oratorio di Don Aniello c'è la camorra che incombe, con le sirene ammaliatrici del lavoro facile e sporco, "dell'apparecchio dentale a basso costo" e della via più semplice per affrontare la giornata. L'Associazione "Ultimi" di don Manganiello ha solo due anni di vita, ma vuole già offrire qualcosa di concreto attraverso l'ottenimento di terreni confiscati alle mafie per la nascita di cooperative agricole e la creazione quindi di offerta lavorativa, coadiuvata da progetti di inclusione per gli indifesi, le donne vittime di violenza e gli orfani delle ondate di immigrazione. Si comincia dal vicino per creare una rete di solidarietà e aiuto che cresca ed estenda sempre più la sua forza ed efficacia: prima di tutto però è necessario guardare a quanto necessarie e positive siano le nostre azioni. "Dobbiamo riconoscere che la mafia ci assomiglia" affermava Giovanni Falcone, citato da Zeudi Lopinto, la studentessa autrice del disegno simbolo dell'evento, che rappresenta la parte buona e cattiva del volto umano. 

 

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