NOCI (Bari) - Prende il nome da un cane domestico, adottato dalla famiglia di Elena, la nuova associazione di promozione sociale che la scorsa domenica 16 marzo ha voluto presentarsi alla comunità nocese. "Zoe" però, non è soltanto il nome del migliore amico di Elena; è anche il sostantivo greco che significa "vita". Ed è proprio da qui, dalla vita sociale di ciascun bambino, adulto o anziano, che l'associazione intende partire, per intraprendere nuovi dialoghi e nuovi percorsi di promozione sociale.
In un Chiostro delle Clarisse colmo di gente interessata al progetto, la neonata associazione si è presentata. Essa, come ha dichiarato la Presidente Angela Gentile (madre della piccola Elena), nasce per volontà di ben sei mamme desiderose di voler dar vita a progetti concreti di promozione sociale non solo per i propri figli, ma per l'intera cittadinanza. E non solo le sei mamme fondatrici dell'associazione si sono sedute attorno al tavolo dei relatori ma anche una serie di figure professionali a cui loro stesse hanno deciso di rivolgersi. A questi ultimi è stata immediatamente data la parola; a loro è stato affidato il compito di approfondire il proprio lavoro, la propria professione, il proprio particolare intervento su bambini, adulti o anziani portatori di handicap o patologie di qualsiasi genere.
La prima figura professionale a cui è stata immediatamente ceduta la parola è stata la dott.ssa Elisabetta Intini, nota per aver avuto come pazienti (e per aver ancora) numerosi bambini nocesi sin dai primi momenti di vita. Per la dott.ssa Intini un progetto come quello dell'associazione Zoe serve per "uscire dal proprio studio". Non solo cure farmacologie; non solo terapie scientifiche bensì terapie sociali. Questo serve, stando alle parole della dott. Intini per curare al meglio le nuove patologie e le nuove sindromi. "I bambini vanno attivati" ha commentato, e non rinchiusi in se stessi. Sulla stessa linea di pensiero si è poi ritrovato anche il dott. Damiani, neurologo del centro di riabilitazione Quarto di Palo, esperto in comunicazione aumentativa. "Il termine PARTECIPAZIONE" ha aggiunto, "è quello adatto per far fronte alla situazione di questi bambini. Sono necessarie nuove politiche sociali, economiche, scolastiche. E' per questo motivo che attualmente nascono ludoteche create ad hoc per questi bambini. Questo rientra anche fra gli obiettivi della neonata associazione".
La parola è poi passata ad una serie di altre figure professionali: alla logopedista di Noci Daniela Recchia, alla neuropsicomotricista dott. A. Armenio, alla psicologa Anna Loiacono, alla dott.ssa Rachele Giuliani (tecnico federale equiturismo), alla Sig. ra Adriana Iannucci (counselor), al Sig. O. Savoia (musicoterapista) ed il Dott. Costa (formatore in psicomotricità educativa). Nell'ottica e con l'obbiettivo del miglioramento e dello sviluppo delle potenzialità espressive e comunicative, tutti gli esperti sono convenuti sull'attuazione di terapie non invasive ma prese col gioco: da terapie attuate per mezzo del cavallo (considerato mediatore tra paziente e tarapista), a terapie attuate per mezzo dell'arte (individuale e non generale perchè non espressiva dell'identità) o della musica (purchè non sussistano elementi di disturbo). Tutte queste terapie, se adottate in una dimensione sociale famigliare, possono accompagnare i bambini a crescere attraverso lo sviluppo delle sfere sensoriali ed affettive: sono questi gli elementi su cui è necessario lavorare. Non altro.
Alla presentazione dell'associazione sono intevenuti: l'Assessore alle politiche sociali Clementina Gentile Fusillo (la quale ha annunciato l'intenzione dell'amministrazione di reintegrare nel tessuto sociale le categorie escluse), il Sindaco di Noci Domenico Nisi e la Senatrice Angela D'Onghia, la quale ha così commentato la nascita dell'associazione: "Noci deve imparare a costituirsi come comunità. E' necessaria coesione sociale. Ringrazio le mamme di Zoe per la lezione di vita".