Scuola: una difficile transizione verso...?

04-07-convegno-scuola-01NOCI (Bari) – Quale direzione per la scuola italiana? Quali obiettivi? Quali risorse? In particolare: in che verso sta andando la scuola italiana? Questo il tema della tavola rotonda promossa dall'Associazione Nazionale PVMScuola (Public Value Management. Associazione Professionale Dirigenti e Middle Management scolastico) in collaborazione con l'I.C. "Gallo" 2° Circolo e con il patrocinio del Comune di Noci e svoltasi sabato 5 aprile a Noci nella scuola Gallo di Noci.

L'evento ha avuto il merito di affrontare l'analisi della situazione scolastica italiana nella sua difficile transizione "verso" le sfide educative dell'oggi contemporaneo e tecnologico in relazione anche alla complessità e fragilità del mercato del lavoro italiano. Cinque i relatori: Giancarlo Cerini, Tommaso Montefusco, Dario Cillo, Anna Cammalleri, Angela D'Onghia. 

04-07-convegno-scuola-05Giancarlo Cerini, Dirigente Tecnico USR Emilia Romagna, ha svolto il suo intervento su "Gli insegnanti: professionisti dell'apprendimento e della relazione". Tema centrale per Cerini è il rafforzamento dell'identità della comunità professionale, sociale ed educante degli insegnanti. Solo tramite questa riscoperta forte del valore della comunità docente la scuola potrebbe ripartire ed innovarsi. E l'analisi di Cerini punta il dito proprio sul dinamismo bloccato della comunità docente scolastica e su di un corpo docente troppo "anziano" rispetto alle statistiche europee. Docenti, inoltre, che dedicano ancora il 90% del tempo scuola alla classica lezione frontale lasciando a forme alternative di insegnamento-apprendimento, come il cooperative learning, solo il 10% dell'attività didattica. Docenti non valorizzati nelle proprie compentenze e nel proprio impegno a causa di una rigidità legislativa e di contrattazione: una proposta per Cerini potrebbero essere i crediti formativi per gli insegnanti che si aggiornano e puntano concretamente alla valorizzazione della propria professionalità. Per concludere Cerini ricorda che "la buona scuola si basa su buoni insegnanti".

04-07-convegno-scuola-07Tommaso Montefusco, Esperto nella valutazione esterna delle scuole e osservatore dei processi di insegnamento e apprendimento ha incentrato la sua relazione su "Quel che si chiede oggi al docente professionista". Partendo dalla scuola "giurassica" degli anni '60 fino alle innovazioni del '68 che hanno prepotentemente avviato la scolarizzazione di massa in Italia, Montefusco ha tratteggiato le innovazioni normative italiane che hanno portato alla scuola odierna in cui estrema centralità viene data alla didattica laboratoriale. Da una parte la riforma del ministro Fioroni che dal 2007 ha imposto alle istituzioni scolastiche l'obbligo europeo della certificazione delle competenze e dall'altro il 1992 con il Piano Nazionale per l'impiego di tecnologie informatiche nella didattica. Per Montefusco la scuola contemportanea italiana è una scuola che deve sapere certificare le competenze degli alunni ed utilizzare le tecnologie, un binomio che sollecita la capacità delle scuole e dei docenti di saper definire le competenze, programmare per competenze, valutare e certificare, ricorrendo anche alle tecnologie didattiche più avanzate. Una sfida apparentemente semplice, ma difficile da realizzarsi nell'immediato.

04-07-convegno-scuola-08Dario Cillo, Fondatore e direttore della rivista telematica "Educazione & Scuola” Dirigente Scolastico del Polo Professionale “Luigi Scarambone” di Lecce, ha relazionato su "L’uso delle ICT nella scuola e le competenze professionali dei docenti". Cillo ha valorizzato l'uso delle tecnologie ad uso didattico evidenziando l'importanza del "learning by doing", dell'imparare facendo. Una prerogativa tipica dell'insegnamento dei maestri di bottega medievali e rinascimentali a cui ispirare l'azione educativa dei maestri e docenti contemporanei: le tecnologie sono uno strumento e come tale vanno trattate ed utilizzate. Ogni strumento tecnologico lo si "conosce" utilizzandolo per tentativi ed errori. Per Cillo le varie piattaforme informatiche per gli apprendimenti, le classi virtuali, le Lim ecc, sono utilissimi strumenti professionali al servizio di una didattica più efficace da parte del docente.

04-07-convegno-scuola-10Anna Cammalleri, Dirigente Vicario USR Puglia ha parlato de "Il Sistema scuola pugliese, punti di forza e di debolezza: prospettive". L'analisi del dirigente vicario Cammalleri è partita dalla situazione dei 690 istituti scolastici autonomi pugliesi, dislocati su 2443 plessi, il che vuol dire una media di 4 plessi per ogni istituto. Il 30% dei plessi sono edifici non costruiti per accogliere istituti scolastici anche a causa della mancanza di una legislazione specifica sull'architettura scolastica. Sono 22 gli alunni in media per ogni classe pugliese e 71.000 i docenti occupati. Il sistema dei licei è scelto maggiormente dagli studenti pugliesi ad eccezione del brindisino in cui sono i professionali ad avere il maggior numero di iscritti. Sul versante dell'integrazione degli stranieri la Puglia ha un indice basso in merito al flusso di stranieri essendo una regione prevalentemente di passaggio di flussi di stranieri. Elevata in Puglia è la dispersione scolastica, oggi al 19%, dato che secondo i parametri dell'obiettivo Europa2020 dovrebbe scendere al 10%. In merito alle valutazioni Invalsi la Puglia resta sotto i 200 punti per le competenze chiave, nonostante, ribadisce Cammalleri, si spendano circa 76milioni di euro di fondi europei per le competenze chiave. Due i problemi sul tappeto per la dirigente vicaria: 1- l'orientamento prevalentemente intramoenia del sistema dell'istruzione con pochi collegamenti reali con l'extramoenia, con il mondo del lavoro in particolar modo;  2- la credibilità del mondo della scuola come amministrazione pubblica nel quale, a differenza di quanto accade nel sistema privato, non viene svolta nessuna rendicontazione sociale delle attività svolte o dei servizi erogati, sciupando una occasione fondamentale per valorizzare il contributo della scuola alla crescita del paese.

04-07-convegno-scuola-14Angela D'Onghia, Senatrice della Repubblica, Sottosegretario all’Istruzione ha discusso il tema de: "Il raccordo fra la scuola ed il mondo del lavoro". Il sottosegretario nocese, che ha annunciato di aver ricevuto le deleghe per la formazione professionale, la dispersione scolastica, l'alternanza scuola-lavoro e l'alta formazione musicale e coreutica, ha parlato della scuola e del suo ruolo centrale nella società italia. Con i suoi 9 milioni di alunni e più di 1 milione di dipendenti la scuola, secondo la D'Onghia, è una istituzione attorno a cui gravita quotidianamente il 20% degli italiani e per tali motivi meriterebbe maggiore rispetto e considerazione. Troppe per il sottosegretario le 4 riforme in 20 anni subite dalla scuola, riforme che hanno portato inoltre ad una diminuzione del numero dei diplomati e laureati. La soluzione? La crisi economica spinge al cambiamento ed anche la scuola deve cambiare dando maggiore spazio alla gente che lavora e concentrando le energie «Per la scuola - ribadisce la D'Onghia - c'è bisogno di un nuovo patto sociale e le ristrutturazioni vanno fatte insieme. Per troppi anni la scuola è stato il luogo in cui ai docenti è stato detto "ti offro poco, ti chiedo poco". Basta. Bisogna uscire dall'io per il noi». E nella sua ricetta trova spazio il potenziamento della lingua inglese, delle materie scientifiche e umanistiche. Per concludere una considerazione «Forse il ministero dell'Istruzione è il più complesso che mi potesse capitare, ma è anche il più bello».

All'incontro, introdotto dalla docente Vanna D'Onghia, sezione Puglia PVMScuola, hanno preso parte anche il sindaco di Noci, Domenico Nisi, e la Dirigente Scolastica del IC “Gallo” 2°Circolo di Noci, prof.ssa Lenella Breveglieri.






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