Intini e Mauriello, premiate per la tesi in architettura su Ir-Rabat

07-09intinimaurielloNOCI (Bari) - Un mese di ricerca e studio sul campo, un lungo e profondo lavoro di tesi di laurea e due importanti riconoscimenti. Le due neolaureate presso il Politecnico di Bari Simonetta Intini e Marcella Mauriello (in foto) hanno da poco vinto alcuni premi e menzioni speciali per la loro tesi di laurea intitolata "Studio dei caratteri dell'architettura maltese. Gozo, Ir-Rabat". I premi sono stati riconosciuti dall' Università degli studi di Camerino e da Veronafiere, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti di Verona, nell'ambito del premio tesi di Laurea "Paesaggio, architettura e design litici".

Simonetta Intini e Marcella Mauriello, laureatesi lo scorso anno accademico in architettura al Politecnico di Bari, seguite dal professore Matteo Ieva (docente della facoltà di architettura del Politecnico di Bari), hanno portato avanti insieme ad altri quattro loro colleghi un progetto di riqualificazione di due aree della città di Ir- Rabat nell'isola di Gozo, isola minore dell'arcipelago maltese. Il progetto, che ha avuto inizio direttamente sul territorio d'interesse delle laureande, aveva già vinto nel 2013 a Camerino, in occasione del XXIII° Seminario internazionale e Premio di architettura e cultura urbana, il Premio "Progetti e ricerche". A distanza di un anno, dalla città di Verona, è giunta, per il gruppo di lavoro, un'altra importante segnalazione: in occasione della terza edizione del Premio tesi di laurea Architettura e Design litici, il lavoro degli studenti del professor Ieva è stato segnalato all'interno della seconda categoria prevista dal concorso "Design". Un'importante riconoscimento quest'ultimo che continua a far parlare del progetto. 

LA TESI - Il lavoro ha riguardato, come preannunciato, un progetto di riqualificazione di due aree della città di Ir- Rabat nell'isola di Gozo, isola minore dell'arcipelago maltese. La prima ipotesi di intervento ha interessato la parte più alta e antica della città, detta la Cittadella, nella quale è stato portato avanti un intervento "campione" di riammagliamento volto a sperimentare un avvio graduale di recupero dell'antico insediamento (oggi quasi completamente abbandonato) mediante la ricostruzione di parti di tessuto urbano. Il metodo impiegato è stato basato sulla nozione di "processo" e sul concetto di "continuità". Ricostruito il tipo edilizio, attraverso lo studio dell'esistente sono stati ri-progettati due isolati, di cui uno residenziale e l'altro ad albergo diffuso. Il secondo intervento, invece, ha riguardato la parte bassa della città di Ir-Rabat e ha previsto la riqualificazione di una zona marginale proponendo un edificio complesso polifunzionale il cui fulcro è rappresentato dal museo della cultura maltese e gozitana e a cui sono subordinate altre funzioni. La singolare morfologia del suolo, inoltre, ha consentito di spostare nell'interrato le attuali funzioni di nodo infrastrutturale del trasporto insulare e di parcheggio, lasciando in superficie quelle più qualificate e in grado di relazionarsi direttamente al tessuto esistente. A completare il fronte urbano, è stato previsto un aggregato di edifici abitativi che interpretano in chiave moderna i caratteri della casa gozitana, oggetto delle indagini preliminari.

La ricerca, svolta sul campo, ha permesso agli studenti di incontrare professori, architetti e storici del luogo. "Su Gozo" ha commentato Marcella  Mauriello all'indomani della notizia del riconoscimento veronese, "c'è poco materiale, ma è un'isola fantastica! Conserva una storia congelata fra le valli, alte scogliere, una legenda sulla grotta di Calypso (si dice che corrisponda all'isola di Ogigia narrata da Omero), una rigogliosa vegetazione ed un forte attaccamento alle tradizioni locali. Infatti in entrambi i progetti abbiamo cercato di restar fedeli alla tradizione costruttiva locale. A Malta abbiamo avuto contatti con l'Heritage Malta International Institute for Baroque Studies e con la Faculty for the Built Environment dell'Università di Malta. L'architettura, e ciò che la riguarda, è un'arte che dovrebbe essere raccontata più spesso. Sono felice piuttosto che il premio ci abbia dato occasione di parlarne".

 

 

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