Route nazionale 2014: i due clan e Marilina Laforgia a San Rossore

08-18-marilina-laforgiaNOCI (Bari) - Zaino in spalla e fazzolettone al collo. Il sorriso stampato sul volto e tanta, tanta buona volontà di arrivare in Toscana, nel parco di San Rossore. Stiamo parlando dell'ultimissima esperienza scout verso cui, dal 6 al 10 agosto, i due clan di Noci "Clan del Pino" e "Orione" si sono diretti; stiamo parlando della Route Nazione 2014. (foto corriere.it:  al centro il presidente del consiglio Matteo Renzi e a fianco Matteo Spanò e Marilina Laforgia, presidenti del Comitato Nazionale Agesci).

Destinata a rimanere nella storia, la route di San Rossore (per cui i nostri clan hanno cominciato a prepararsi sin da novembre 2013) è stata la terza, in ordine cronologico dal 1975, ad essere organizzata in Italia (l'ultima si svolse nel 1986 a Piani di Pezza in Abruzzo con Papa Wojtyla). A ventott'anni di distanza dall'ultima  route nazionale quindi, i clan di Noci sono ritornati ad incontrare colleghi di tutta Italia per parlare di CORAGGIO (questo il titolo del capitolo della route) e di cosa vuol dire mettere seriamente in pratica parole come coraggio di farsi umili, di amare, di farsi Chiesa, di essere cittadini, etc.

Settantaquattro ettari di parco, diecimila tende, trentamila rover e scolte, una piazza di quattromila metri quadri: questi non sono stati solo numeri ma risultati; risultati che son serviti a scrivere un documento importante, la CARTA DEL CORAGGIO, utile a mettere nero su bianco la prova della partecipazione diretta di 30.000 ragazzi; un documento che oggi raccoglie non solo punti dell'impegno di ciascun ragazzo per il futuro ma anche grandi richieste rivolte alle istituzioni italiane e alla Chiesa. Richieste che sono state principalmente bene accolte da Papa Francesco e Matteo Renzi. Ma vediamo, nel dettaglio, come hanno vissuto i due clan questa esperienza.

08-18calndelpinoEcco cosa ci hanno dichiarato le due scolte Alessandra Sabatelli (Clan del Pino- Noci 1- in foto a lato) e Alessia Conforti (Clan Orione- Noci 2) . A. Sabatelli: "Il nostro clan ha risposto in maniera positiva alle occasioni quali confronto, crescita personale e comunitaria. Quel che abbiamo sempre cercato di fare era di vivere l'esperienza nella maniera più genuina possibile, caratteristica ponderante dello stile scout; e, seppur con qualche influenza, il clan ha saputo differirsi tra gli altri 30.000 mantenendo la propria personalità. Inoltre abbiamo avuto l'onore di partecipare in maniera attiva alla scrittura della Carta del Coraggio tramite una scolta del nostro clan, Angela Montanaro, che ha rappresentato il nostro clan di formazione della route composto dai gruppi Schio 6, Bertinoro 1, Roma 51 e Noci 1. Dopo questa esperienza il clan del Pino porta a casa, nel proprio territorio e nel proprio cuore, non solo un'esperienza carica di principi, valori e coraggio, ma anche tutti i compagni di strada sparsi per l'Italia con cui sono stati condivisi croci, gioie, speranze ed entusiasmo".

08-18calnorioneAlessia Conforti: "Noi abbiamo fatto strada con i clan San Severino 1 (Macerata) e Villadose 1 (Rovigo) con i quali ci siamo confrontati circa i capitoli, abbiamo creato una comunità unica in pochi giorni per poter lavorare alla bozza della carta del coraggio, per mettere nero su bianco richieste e impegni reciproci tra istituzioni civili ed ecclesiastiche e noi stessi. Un "alfiere" (rappresentante di ogni route, in totale più di 400) ha poi portato le nostre idee al consiglio nazionale . Qui si è lavorato concretamente alla carta del coraggio. Inoltre abbiamo potuto partecipare a laboratori e tavole rotonde su vari temi come cittadinanza, famiglia, mafia, amore e fede. Un'esperienza importante e significativa, dai grandi numeri e dalla grande importanza per l'AGESCI e la società. Siamo tornati a casa con la consapevolezza che il futuro ha la nostra faccia, come ha detto l'incaricata nazionale alla branca r/s. Nella carta del coraggio ci sono le nostre richieste e allo stesso tempo i nostri impegni. Rappresenta a pieno le nostre idee e quelle di altri 30 mila ragazzi. Ognuno ha messo in campo le proprie conoscenze ed esperienze per dar vita a qualcosa di concreto che possa cambiare, almeno un po', un mondo che non ci appartiene del tutto. Questa la parte "produttiva" e la più fondamentale della route. Dietro tutto questo non sono mancate le nuove amicizie, i momenti di divertimento come il concerto di sabato sera, di emozione come la chiamata del Papa per la benedizione, di strada e fatica come ogni route che si rispetti ma soprattutto di soddisfazione semplicemente per il fatto di esserci stati!".

Un ruolo importante nella route di San Rossore è stato inoltre ricoperto dalla nocese Marilina Laforgia (in foto in alto) in qualità di Presidente del Comitato Nazionale AGESCI insieme a Matteo Spanò. Entrambi hanno vissuto dall'interno l'esperienza degli oltre 30.000 ragazzi. Sono stati più volte intervistati e contatti a da quotidiani e tv nazionali anche in occasione delle visite a sorpresa, e ufficiali, da parte del premier Matteo Renzi (ex scout). La benedizione su tutta la città delle tende di San Rossore è infine giunta, nei giorni compresi fra il 6 e 10 agosto, da parte di Papa Francesco.

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(foto corriere.it)

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