NOCI (Bari) - Inverno freddo e burrascoso per i cittadini nocesi che da tempo non vedevano il paesino così gelido ed imbiancato, bloccato nella morsa della neve che ha costretto alla sospensione di attività e scuole per qualche giorno (per alcuni troppi giorni).
La neve che scende tra l'entusiasmo dei più giovani e la nostalgia dei grandi che non mancano di portare alla memoria le nevicate del secolo passato, quando non c'erano le dirette facebook a testimoniare ogni fiocco caduto, ma la gente si godeva l'inaspettata settimana bianca; quando invece di lamentare tutti i disagi i cittadini si armavano di pale e ripulivano strade e viottoli innevati, spargendovi il sale; gli anni in cui la neve, oltre a rendere felici i bambini, permetteva alla famiglia di passare un po' più di tempo in casa e magari occuparlo friggendo panzerotti e preparando dolci.
Era il Marzo 1987 e sotto quegli stessi campanili, innevati come non mai, i nocesi si godevano il tardo inverno con tutti i suoi disagi, seppur senza quelle agevolazioni che oggigiorno diamo per scontate: coloro che ricordano bene quell'anno ne hanno approfittato per mettere in evidenza la differenza con cui le nuove generazioni affrontano l'inverno, la strumentalizzazione della neve che non rappresenta più motivo di stupore, ma l'occasione per far polemica, lamentarsi e cercare colpevoli. Si preferisce ammirare il paesaggio attraverso lo schermo dello smartphone piuttosto che guardarlo direttamente con i propri occhi e condividerlo con le persone che ci circondano. Ed è così che in questi giorni in Piazza Garibaldi al posto di lanciare palle di neve, le braccia erano tutte tese verso il cielo con il telefonino in mano per catturare un selfie panoramico da condividere con gli amici virtuali alla conquista di likes e commenti.
Una neve, insomma, che entusiasma più le bacheche delle persone, le quali si lasciano intimidire dalle condizioni eccezionali di freddo e non si adattano ai disagi che inevitabilmente l'inverno porta con sè.
