NOCI (Bari) – Consiglio comunale lampo quello andato in scena lo scorso 16 giugno 2016 a palazzo di città. O forse, per meglio dire, un consiglio comunale che ha avuto un inizio ma un non effettivo prosieguo dei lavori. Come già largamente anticipato attraverso l’avviso di convocazione il punto all’ordine del giorno che l’assise avrebbe dovuto discutere, così come richiesto dalla minoranza, verteva sul tema “Carta d’identità – donazione organi”. I consiglieri di opposizione andavano così a richiedere all’intero consiglio comunale di discutere e dialogare sull’opportunità per i cittadini di poter esprimere sul documento d'identità il consenso alla donazione degli organi, previa documentazione Asl e SIT. L’argomento, che aveva già visto il Comune di Noci adottare il progetto con una delibera di Giunta n.53 del 24 maggio 2016, ha fatto sì che la maggioranza potesse abbandonare l’aula (foto a lato - momento dell'abbandono) e interrompere la celebrazione del consiglio.
Ma veniamo ai fatti, cerchiamo di ricostruirli con ordine. All’appello del segretario comunale lo scorso giovedì sono mancati i consiglieri (giustificati) Lippolis e Gigante e gli assessori Tinelli, Gentile, Parchitelli. Tanto è bastato comunque per far sì che la seduta fosse ritenuta valida dal presidente Morea. Prima ancora che si potesse dare spazio ad interpellanze ed interrogazioni spazio all’unica comunicazione pervenuta da parte del Consigliere Mino Tinelli a nome di tutta la maggioranza. Lo stesso, dopo aver ricostruito i fatti, aver raccontato della richiesta protocollata da parte dell’Aido Noci con la quale si chiedeva di presentare il progetto con una conferenza stampa (regolamente tenutasi in data 28 maggio), aver specificato l’atto di indirizzo di presa d’atto della Giunta Comunale del progetto “Una scelta in Comune” in data 24 maggio, aver appreso della richiesta di convocazione del consiglio comunale sullo stesso tema inviata dai consiglieri Conforti, Lobianco, Notarnicola G., D’Aprile e Colonna (il cui atto di indirizzo non sarebbe stato valido per Legge una volta approvato dalla Giunta Comunale), aver specificato che il Presidente del Consiglio aveva già informato questi ultimi dell’evidente intempestività, ha richiesto che il consiglio comunale convocato in data 16 giugno non venisse celebrato con conseguente abbandono dell’aula. Richiesta immediatamente accolta da tutti i consiglieri di maggioranza presenti e dal Sindaco stesso che hanno così consentito al presidente Morea di chiudere i lavori. Azione che tuttavia non sembra essere stata carpita o forse condivisa dal consigliere Francesco Paolo Recchia, rimasto seduto al momento dell’abbandono.
Alla chiusura dei lavori si sono succedute due conferenze stampa consecutive in cui consiglieri di minoranza e maggioranza hanno chiarito posizioni in merito a quanto accaduto.