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Nasce anche in Puglia "Risorgimento Socialista"

09 14 rsBARI - Nasce RISORGIMENTO SOCIALISTA, un nuovo movimento politico che si richiama alla tradizione storica del socialismo italiano. Il movimento si colloca a sinistra ma punta a restituire un’autonomia di azione al socialismo italiano. In Puglia, il comitato promotore di RISORGIMENTO SOCIALISTA vede tra le sue fila l’avvocato giuslavorista barese Nicola Putignano, che riveste l’incarico di coordinatore regionale del movimento.

Sempre del coordinamento regionale fanno parte il fasanese Nicola Colonna (docente di storia delle dottrine politiche all’Università di Bari), Mario Gianfrate (ex Assessore alla Cultura per il Comune di Locorotondo), Giuseppe Angiuli (avvocato a Monopoli), Gaetano Colantuono (docente barese), Enzo Mastromarco (sindacalista UIL di Gravina di Puglia), Antonio Pacelli (commercialista di Polignano a Mare) e il giovane Rio Solare Chieco (figlio del neo Sindaco di Ruvo di Puglia, il prof. Pasquale Chieco).

Dei componenti del coordinamento regionale pugliese di Risorgimento Socialista, il prof. Gaetano Colantuono riveste l’incarico di responsabile nazionale per il settore scuola, mentre l’avvocato monopolitano Giuseppe Angiuli riveste l’incarico di responsabile per le relazioni internazionali del movimento e in tale veste è stato presente di recente a Parigi all’investitura del candidato della sinistra francese alle prossime elezioni presidenziali per la corsa all’Eliseo, Jeanluc Melenchon.

 

Appello per l’adesione a RISORGIMENTO SOCIALISTA


Caro compagno, caro amico,
cara compagna, cara amica,
ormai da troppo tempo in Italia si registra l’assenza a sinistra di soggetti politici credibili ed in grado di rappresentare adeguatamente gli interessi ed i bisogni delle classi popolari, dei lavoratori, delle famiglie e dei giovani.
La controffensiva messa in atto dal grande capitale industriale e finanziario dagli anni Ottanta in tutto l’Occidente, a partire dagli Stati Uniti con la presidenza Reagan e dalla Gran Bretagna con i governi guidati dalla Thatcher, ha progressivamente smantellato e distrutto le principali conquiste in materia di diritti sociali e di spazi partecipativi, che il “compromesso socialdemocratico” aveva realizzato dopo la seconda guerra mondiale nella gran parte dei paesi capitalistici.
Di fronte alla crisi fiscale e di legittimazione indotta dalle lotte dei lavoratori, dei giovani e delle donne negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, la risposta delle classi dominanti ha determinato ovunque un attacco senza precedenti ai diritti politici e al tenore di vita dei ceti subalterni. La restrizione progressiva degli istituti democratici, lo svuotamento della rappresentanza politica, la delocalizzazione delle attività produttive e la precarizzazione dei rapporti di lavoro hanno rappresentato ovunque l’esito di questo scontro voluto dai poteri forti del sistema capitalistico, per ripristinare ed allargare i propri privilegi.
Particolarmente feroce è stato nel corso di questi anni l’attacco portato a tutti i livelli, a cominciare da quello ideologico e della comunicazione, per ripristinare il dominio pieno ed assoluto della forma merce: e così la salute, l’istruzione, la casa, la mobilità, i beni fondamentali come l’acqua e l’aria, sono tornati ad essere non più diritti a disposizione di tutti i cittadini, ma beni di consumo accessibili soltanto a chi dispone delle risorse monetarie necessarie per acquistarli; la privatizzazione selvaggia in corso in settori strategici - quali la scuola, la sanità, l’ambiente, la comunicazione - e lo smantellamento di ogni tutela per la forza-lavoro, dall’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori all’introduzione del jobs act, in uno con il ripristino pieno dell’autoritarismo in tutti i luoghi di lavoro, dalla fabbrica alla scuola, hanno costituito l’esito obbligato di questo processo di restaurazione.
In parallelo con questa opera di disgregazione della coesione sociale e di rilancio di un individualismo esasperato, si è avuto un processo di sottrazione della discussione pubblica dai luoghi della rappresentanza e di concentrazione in poche mani della decisione politica, con un progressivo spostamento del baricentro decisionale dalle assemblee legislative agli esecutivi, dai Parlamenti ai Governi, dai Consigli comunali e Regionali ai Sindaci e ai Governatori. Il tutto in nome della governabilità, ma in realtà per portare a compimento l’opera di distruzione dei corpi intermedi della società, dai partiti ai sindacati, e per ridurre il
cittadino - da protagonista partecipe delle scelte che lo riguardano - dapprima a spettatore e poi a consumatore passivo di un’offerta politica prodotta da oligarchie sempre più ristrette e sottratte a ogni forma di controllo e di interlocuzione democratica.
Per quanto riguarda l’Italia, questa operazione ha trovato il suo culmine nella “deforma” della Costituzione e nella nuova legge elettorale, che porterà – se non impedita – ad una forma di “democratura”. È in questo contesto, infatti, che l’attuale governo, guidato dal PD di Renzi, che costituisce il principale punto di riferimento per i poteri forti italiani ed euro-atlantici, sta provando ad attuare una profonda manomissione del sistema politico, con lo svuotamento di ogni forza politica antagonistica all’attuale sistema e con la creazione di un blocco moderato e conservatore, che impedisca perfino il ricambio e l’alternanza elettorale dei ceti di governo.
Di qui la necessità di un’adeguata risposta popolare per impedire l’attuazione di questo disegno involutivo, ormai da anni in atto nelle società occidentali ed in Italia in particolare, che diversamente rischia di assumere un segno irreversibile.
Ma questa risposta passa innanzi tutto attraverso la ricostruzione di un soggetto politico che si richiami con chiarezza a tutta la migliore cultura del socialismo italiano e che sappia recuperarne la originaria ispirazione anticapitalistica, democratica e libertaria, richiamandosi all’esempio di grandi uomini come Turati, Matteotti, Nenni, Pertini, Basso, Lombardi e dei milioni di militanti che hanno reso con la loro lotta moderno e civile il nostro Paese. Una ispirazione che, naturalmente, va adeguata ai tempi attuali e che sappia fare da bussola in un processo di ricognizione delle forme vecchie e nuove di sfruttamento della forza-lavoro; che sappia ridare coscienza critica a tutti i soggetti sociali, che oggi sono vittime dei processi di mercificazione ed alienazione indotti dalla dominanza del capitalismo finanziario, senza purtroppo averne sempre adeguata consapevolezza; e che sia in grado di costruire un nuovo e diverso blocco storico maggioritario e di governo, fondato sull’alleanza di tutti i ceti produttivi, dei giovani, delle donne, degli intellettuali portatori di una coscienza critica, nell’ottica di un nuovo internazionalismo, che ci appartiene e che la odierna società globalizzata impone come imprescindibile orizzonte d’azione.
RISORGIMENTO SOCIALISTA vuole contribuire in forma consapevole ed organizzata alla costruzione di un tale soggetto politico, posizionandosi stabilmente nella sua naturale collocazione, costituita dalla Sinistra italiana ed internazionale, e avviando un dialogo con le sinistre socialiste e con tutte le altre forze politiche, come ad esempio il Parti de Gauche (Francia) e la LINKE (Germania), che hanno come loro obiettivo il superamento dell’attuale società divisa in classi ed attraversata da ingiustizie e diseguaglianze sempre più profonde ed inaccettabili.
RISORGIMENTO SOCIALISTA intende aprirsi e dialogare con tutti i soggetti collettivi, sindacati, movimenti sociali, associazioni culturali e giovanili che siano uniti da una intransigente opposizione al neoliberismo dominante in questi ultimi decenni e che rivendichino con forza il superamento dei vincoli finanziari posti dai trattati dell’Unione Europea attualmente vigenti, che hanno sacrificato sull’altare del capitale
finanziario i bisogni e gli interessi di milioni di lavoratori italiani e di altri paesi, e che hanno fin qui prodotto miseria, recessione, emigrazione giovanile e disoccupazione.
RISORGIMENTO SOCIALISTA è favorevole ad un nuovo mondo multipolare, senza egemonie e ipoteche di poche grandi potenze, aperto verso i paesi emergenti e vicino alle esperienze e alle sensibilità del socialismo latino-americano.
Per costruire un’alternativa di sinistra nel Paese RISORGIMENTO SOCIALISTA ha bisogno del contributo e dell’impegno dei lavoratori italiani, dei giovani, dei piccoli imprenditori, dei pensionati, dei professionisti, degli intellettuali e di tutti gli uomini e di tutte le donne operosi e attivi nel mondo della cultura e della scienza.
Per ridare speranza e fiducia alle giovani generazioni, RISORGIMENTO SOCIALISTA ha bisogno anche del tuo aiuto e della tua fiducia.
Vieni a darci una mano!
Aderisci a RISORGIMENTO SOCIALISTA!
Per il comitato promotore di RISORGIMENTO SOCIALISTA Puglia
Nicola Putignano (coordinatore regionale)
Mario Gianfrate, Nicola Colonna, Gaetano Colantuono, Giuseppe Angiuli, Enzo Mastromarco, Antonio Pacelli, Rio Solare Chieco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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