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Sel Noci: alcuni approfondimenti su Bilancio ed Irpef

10-01-patateNOCI (Bari) - Non si placa la polemica fra SeL e la maggioranza in seguito all'approvazione dell'addizionale comunale all'Irpef e all'adozione del bilancio di previsione 2014. SeL, contestando l'adozione di una aliquota fissa (0,50%) non progressiva ed inoltre superiore a quella adottata negli ultimi anni della giunta Liuzzi (0,40%), ha deciso di uscire dalla maggioranza lasciando trapelare una difficile collaborazione politica soprattutto fra le due anime della lista Sinistra (SeL e Rifondazione comunista) rappresentate in consiglio da Mariano Lippolis, segretario di RC.


La posizione di Sinistra Ecologia e Libertà su Irpef e Bilancio

 

Alcuni approfondimenti su Bilancio ed Irpef - SCARICA il documento integrale


Come molti sapranno, in questi giorni le vicende legate all'aumento dell'addizionale Irpef ci hanno portati, per coerenza con i nostri valori, a prendere le distanze dalla maggioranza consiliare. 
Ne abbiamo lette di tutti i colori, da parte di una serie di economisti improvvisati che avrebbero fatto meglio a tacere per non rendere palese un pauroso connubio fra ignoranza, servilismo e malafede. Abbiamo dovuto ascoltare le spiegazioni inspiegabili di alcuni amministratori che si giustificano accusando i tagli del governo nazionale, dimenticando che a Roma e a Noci governano gli stessi partiti!
Visto che su questa questione si è fatto parlato molto (e molto a sproposito), abbiamo deciso, per chi ne ha voglia e tempo, di esporre la nostra modesta idea, di raccontare il preciso andamento della discussione ed il suo infausto epilogo, di mettere a disposizione dei nocesi cifre e dati per verificare le nostre parole e, magari, per proporre altre soluzioni migliori della nostra.
Come scrivono gli economisti francesi Camille Landas, Thomas Piketty e Emmanuel Saez nell'introduzione a Per una rivoluzione fiscale: "Il problema delle imposte è di fatto tutto fuorché tecnico: si tratta di una questione eminentemente politica e filosofica, anzi della questione per antonomasia. Senza imposte, non può esistere ne' un obiettivo condiviso ne' una capacità collettiva di azione. È sempre stato così. L'Ancien Régime crollò quando i rivoluzionari votarono l'abolizione dei privilegi fiscali per la nobiltà e il clero e diedero origine a un sistema fiscale universale e moderno. La rivoluzione americana nacque dalla volontà degli abitanti delle colonie inglesi di creare e gestire direttamente un proprio sistema fiscale (no taxation without representation). Il contesto socio-economico si è modificato dopo due secoli, ma non la posta in gioco: si tratta di fare in modo che i cittadini possano sceglier sovranamente e democraticamente le risorse che essi desiderano allocare a progetti collettivi: occupazione, istruzione, pensioni, disuguaglianze, sanità sviluppo sostenibile, etc."
Non abbiamo la pretesa di far crollare l'Ancien Régime nocese da soli ma lo auspichiamo e cerchiamo in ogni modo di dare il nostro contributo.
Quindi, in via preliminare, forniamo un po' di dati e tabelle:
1. le dichiarazioni dei redditi relative al 2012;
2. la simulazione fatta dagli uffici comunali considerando un'addizionale con aliquota fissa dello 0,40% e nessuna esenzione.
Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi la fonte dei dati è il Ministero dell'economia e delle finanze; l'anno di riferimento è il 2012 perché è sulla base di quelle dichiarazioni che il Comune ha prodotto le sue stime. Cliccando qui è possibile scaricare i dati completi su base comunale.
Su questi dati chiunque volesse, con un foglio di calcolo, può esercitarsi quanto e come vuole.

1. Redditi 2012 - fonte MEF (vedi allegato)

2. Analisi Addizionale Comunale IRPEF - CALCOLO DEL GETTITO ATTESO – Comune di Noci (vedi allegato)

Una storia semplice
(nel racconto che segue sono citati messaggi ed email che abbiamo ancora in memoria nei nostri pc e telefoni)
Ai primi di luglio, durante il confronto interno a Sel sulle proposte da fare per il bilancio, era emersa la volontà di chiedere una revisione dell'aliquota dell'addizionale Irpef e della sua applicazione. L'amministrazione Liuzzi aveva infatti prima introdotto l'aliquota unica allo 0,2%, l'aveva poi raddoppiata nel 2012, portandola allo 0,4%.
Per noi era una cosa sbagliata, perché non è giusto che chi guadagna mille euro al mese abbia la stessa aliquota di chi ne prende diecimila, ed infatti l'articolo 53 della Costituzione dice: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Avevamo quindi elaborato questa proposta:

Reddito  Aliquota 
Esenzione per tutti i redditi fino ad 8.000 euro  
 Da 8.001 a 15.000 euro 0,2% 
 Da 15.001 a 28.000 euro 0,35% 
 Da 28.001 a 55.000 euro 0,5% 
 Da 55.001 a 75.000 euro 0,65% 
 Oltre 75.001 0,8% 

 

Avremmo voluto presentarla durante la riunione di maggioranza dell'8 luglio...se fossimo stati avvisati! Eppure l'8 luglio, alle ore 13.40 il coordinatore Carlo Schilardi chiese via sms al consigliere Mariano Lippolis se fossero previsti incontri di maggioranza e lui rispose di no. L'occasione si presentò il 17 luglio, al termine di quella riunione chiedemmo al Sindaco di valutare l'idea di introdurre la progressività e, nello specifico, la nostra proposta di aliquote. Il Sindaco apprezzò l'idea e ci disse che avrebbe chiesto all'Ufficio Tributi di fare delle simulazioni di applicazione dell'aliquota progressiva. Il 20 luglio il consigliere Mariano Lippolis, avendo ricevuto via email la tabella da Carlo Schilardi, rispondeva valutandola una buona proposta, ed aggiungeva che lui avrebbe spinto su quella e su altri aspetti del bilancio. Alla nuova riunione di maggioranza, il 24 luglio, il Sindaco interveniva facendo notare che la proposta che gli avevamo formulato avrebbe comportato un calo del gettito previsto. Presentava quindi una serie di altre simulazioni (prodotte sempre dall'ufficio) che, fermo restando il principio della progressività, avrebbero lasciato il gettito invariato; una di queste, ad esempio, a fronte di un'esenzione per i redditi fino a 10.000 euro ed aliquote progressive dallo 0,45 allo 0,8%, avrebbe addirittura garantito un aumento del gettito (688.000 euro), potendo quindi essere rivista al ribasso. Si apriva una discussione fra i presenti, al termine della quale, fissato l'impianto del provvedimento (progressività e soglia di esenzione), si lasciava al Sindaco il compito di perfezionare il tutto.

Agli incontri successivi la questione dell'Irpef non veniva più affrontata e pareva chiusa. 
Invece rispuntava fuori il 6 settembre quando, guarda caso ad un incontro al quale i nostri coordinatori non potevano partecipare, la decisione originale veniva ribaltata e si stabiliva di tenere l'aliquota unica di Liuzzi ed innalzarla allo 0,5% per tutti i redditi superiori a 12.000 euro.
Giovedì 11 settembre veniva convocato il Consiglio Comunale, venerdì 12 ci venivano girate le cartelle. Allibiti da questo modo di fare, lunedì 15 settembre rendevamo pubblica una nuova proposta che, per quanto si era potuto verificare, non avrebbe provocato cali di gettito.

Reddito  Aliquota 
Esenzione per tutti i redditi fino ad 8.000 euro  
 Da 8.001 a 15.000 euro 0,4% 
 Da 15.001 a 28.000 euro 0,41% 
 Da 28.001 a 55.000 euro 0,5% 
 Da 55.001 a 75.000 euro 0,75% 
 Oltre 75.001 0,8% 

 

Quella sera stessa abbiamo contattato il consigliere Mariano Lippolis chiedendogli di presentare l'emendamento. La mattina seguente ci ha risposto manifestando la sua intenzione di "chiedere di prendere in consiglio l'impegno a lavorare alla gradualità per il prossimo anno". (A noi che siamo grandi cinefili è venuto subito in mente il Lino Banfi de "l'Allenatore nel pallone" che vende subito i suoi migliori giocatori in cambio della promessa di avere Maradona 3 anni dopo).

Durante il Consiglio del 16 settembre, come noto, la maggioranza ha respinto le proposte di rendere progressiva l'Irpef presentate da Forza Italia (che se lo sa Berlusconi li caccia) e Movimento 5 Stelle, ed approvato lo 0,5% per tutti i non esenti.

Alcune riflessioni abbastanza elementari sull'Irpef
Il provvedimento approvato ha un aspetto positivo che non può essere disconosciuto, l'esenzione dei redditi fino a 12.000 euro ha allargato la platea degli esenti, che prima era di 4.626 dichiaranti, fino a 6.944.
Il provvedimento però ha altri aspetti molto negativi.
Riteniamo intollerabile che l'incremento di aliquota colpisca in maniera uguale persone con redditi profondamente diversi, infatti i 43 nocesi che guadagnano più di 120.000 euro all'anno pagheranno la stessa aliquota di chi guadagna un euro più di 12.000. Non è concepibile che tutti i lavoratori dipendenti che hanno un lavoro a tempo pieno debbano subire un aumento, e tutti lo stesso tipo di aumento. La tassazione deve seguire un criterio di progressività in base al reddito, chi ha di più deve pagare di più, chi ha meno deve pagare meno. Non ci vuole molto a capire la profonda giustizia ed equità di questa nostra considerazione, ma ci sforziamo di spiegarlo con un esempio facilissimo: chiedere 600 euro a chi ne guadagna 120.000 non è come chiederne 60 a chi ne guadagna 12001, perché il primo, per sua fortuna, affronterà quella uscita senza dover modificare le sue abitudini quotidiane, senza fare sacrifici o rinunciare a qualcosa, mentre il secondo, nella sua vita quotidiana, deve stare attento ad ogni spesa, ad ogni moneta che esce di tasca, specie in questi tempi difficili, specie se ha famiglia o figli. In secondo luogo, che differenza c'è 12.000 e 12.001 euro? Nessuna. Ma nel primo caso non è dovuta alcuna addizionale, nel secondo si dovranno pagare 60 € l'anno. Un altro esempio: una famiglia composta da quattro persone in cui l'unico reddito disponibile è di 24.000€ pagherà un addizionale di 120€ l'anno; un'altra famiglia composta da quattro persone con due redditi da 12.000€ ciascuno (24.000€ in totale) invece non pagherà nulla. In altre parole, si tratta di un aumento del 20% che è ingiusto per chi ha un reddito medio ed è doppiamente ingiusto per chi ha un reddito basso, di poco superiore a quello previsto per l'esenzione. Infatti i primi subiranno un aggravio nella stessa misura di chi ha possibilità economiche decisamente più elevate e, oltre a questo, i secondi subiranno anche la beffa di non poter beneficiare per pochi spiccioli dell'esenzione. Stabilire, insieme ad una fascia di esenzione, anche aliquote progressive sarebbe stato necessario per evitare situazioni paradossali come quelle appena descritte.

Brevi note sul bilancio
Questo racconto e queste riflessioni vanno necessariamente integrate da altre brevi annotazioni.
La prima non può che essere questa: ma perché l'addizionale Irpef deve per forza garantire 615.000 euro di introito? Non si può tagliare qualche spesa inutile o magari dannosa? Ce lo siamo chiesti anche noi, abbiamo fatto alcune ipotesi e le abbiamo formulate, per iscritto, al Sindaco, in data 28 luglio 2014.
In quella comunicazione abbiamo proposto, fra l'altro:
- di ridurre e/o sospendere i gettoni di presenza e le indennità per quegli amministratori che hanno altre fonti di reddito (se, come sappiamo, il Sindaco passa la sua intera giornata lavorando al servizio dei cittadini è giusto che venga retribuito, ma se un Assessore o il Presidente del Consiglio fa anche e soprattutto altro ci pare giusto che eviti di pesare sulle casse del Comune) .
- Di fare un bando per ricavare alcune somme dai Titoli di Efficienza Energetica, noti anche come certificati bianchi, che, certificando i risparmi energetici conseguiti realizzando specifici interventi (es. efficientamento energetico degli edifici pubblici), portano al riconoscimento di un contributo economico.
- Di attuare una accurata revisione delle spese fisse (acqua, luce, gas, telefono, eccetera) che incidono in maniera eccessiva sulle casse comunali, unificando ove possibile i contratti e allegando alla comunicazione un progetto di "città wireless" che abbatterebbe sensibilmente i costi di telefonia ed Internet (è assurdo sapere che, ancora oggi, uffici contigui hanno connessioni diverse).
- Di diminuire i responsabili di settore e servizi autonomi del Comune: Noci non ha nessun dipendente assunto con contratto da dirigente, il Sindaco, periodicamente, individua fra i dipendenti dell'Ente chi svolgerà queste funzioni (ricevendo una conseguente retribuzione di posizione fra i 10.300 ed i 12.900 euro annui); in ragione di queste nomine, attualmente il Comune di Noci ha 8 responsabili per poco più di 70 dipendenti, ci sembra che siano francamente troppi e che una loro riduzione consentirebbe non solo un bel risparmio, ma anche un guadagno in termini di efficienza amministrativa.
- Di attivare un Protocollo di Intesa con l'Agenzia dell'Entrate per il recupero dell'evasione fiscale.
L'email fu inoltrata al consigliere M. Lippolis, che si dichiarò d'accordo solo con l'ultimo punto, che, a quanto ci scrisse, aveva proposto al Sindaco un mese prima.
Nulla di quanto proposto è stato messo in atto e neanche discusso o contestato.

Conclusioni
Le vicissitudini legate al bilancio non hanno fatto altro che confermare quanto abbiamo affermato pubblicamente mesi fa con un altro manifesto.
L'amministrazione procede molto lentamente, molto più lentamente di quello che ci si aspettava da un Sindaco che ha vinto le elezioni incarnando una grande e legittima domanda di cambiamento.
I problemi, che pure erano stati indicati come priorità da affrontare, come lo sviluppo o i rifiuti, sono lì che aspettano e si aggravano.

Magari sarebbe stato più comodo rimanere inerti ed aspettare che qualche briciola cadesse dal tavolo di chi comanda davvero, ma avrebbe significato tradire il mandato degli elettori, la nostra dignità ci ha imposto di allontanarci da questa maggioranza.
La nostra sensazione è che le larghe intese, varate per dare alla città un governo saldo e veloce, tendano troppo a destra e stiano producendo solo lentezza e discussioni inutili ed infinite.
Il nostro timore è che Noci sia diventata la città dei 3 campanili, dei 3 senatori e dei 3 sindaci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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