NOCI (Bari) - Ultimo incontro informativo per dire No al referendum costituzionale. Ieri sera, al chiostro delle clarisse è toccato ai due comitati “Il No che serve” e “Questa volta No” chiudere il dibattito che in questi giorni sta interessando l’Italia intera. A due giorni dalle votazioni "Perché è saggio dire No - La vera storia di una riforma che ha 'cambiato verso’’, volume scritto da Valerio Onida e Gaetano Quagliariello, ha dato l’input alle due compagini per scendere in campo e chiudere definitivamente la partita nocese prima dell’apertura dei seggi.
L’incontro, al quale non ha più preso parte il dott. Francesco Iato (giornalista di Telenorba), moderato dal Prof. Stanislao Morea (Presidente del Consiglio di Noci) e presenziato da Pierdonato Costa (Responsabile Opportunità Civica - federata con Idea) e il rag. Marino Gentile (vicesindaco di Noci), ha visto al centro del dibattito i due senatori relatori Piero Liuzzi e Gaetano Quagliarello. Dopo un paio di video comici tratti dal film “Qualunquemente” di Antonio Albanese ed una lettura delle proposte di modifiche all’art. 70 della Costituzione lette dall’attore Claudio Santamaria, l’immediato commento degli ospiti sulla riforma costituzionale Renzi - Boschi.
Sen. Gaetano Quagliarello: “Il referendum del prossimo 4 dicembre non è un referendum come tutti gli altri perchè riguarda il futuro di tutti gli Italiani. Propone modifiche alla carta costituzionale non scelte dall’intero parlamento ma direttamente da Renzi. Propone punti che potremmo confutare in ogni loro singola parte, vedi l’abolizione del bicameralismo perfetto (in realtà non totalmente abolito ma confuso e nelle sole mani dei partiti) e l’elezione di Senatori Regionali che non risponderanno mai direttamente alla propria regione bensì al proprio partito, eliminando ogni forma di democrazia. Propone nuovi iter legislativi che “siano in grado di accellerarne il sistema” ma nessuno dice che l’Italia sa già come legiferare e lo fa anche abbastanza velocemente alla pari di altri paesi in Europa. Il vero problema cari concittadini è che si legifera male, la nostra carta costituzionale è stata già scritta brillantemente dai nostri padri costituenti. Votare Sì significherebbe fra l’altro andare a votare fra qualche mese perchè il Partito Democratico si spaccherà; votare No invece significherebbe tempo per lavorare meglio sulla legge elettorale e per costruire una nuova alternativa di governo. Il prossimo 4 dicembre quindi votiamo NO e rimandiamo al mittente questa riforma!”.