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Real Noci, titolo in vendita: la società si difende e attacca i nocesi

05 11 logo real nociNOCI (Bari) - Dopo 18 giorni dalla retrocessione del Real Noci dalla Promozione in Prima Categoria, arriva il comunicato di spiegazioni della società, che annuncia al contempo la vendita del titolo. L'invito a prendersene carico è, in primis, ai nocesi, rei di attacchi alla squadra e di mancato sostegno. Il comunicato ripercorre le tappe della stagione turbolenta appena terminata, con stoccate finali ai veterani che hanno abbandonato la "nave" poco prima della fine del campionato e con i play out ancora da disputare: nessuna ammissione di colpa, invece, da parte de "La società" che firma il suo estremo saluto, dicendosi compatta fino alla fine, diversamente da quanto dichiarato da mister Perillo a pochi giorni dalla disfatta contro il Bitritto (qui l'articolo). Al di la di colpevoli e innocenti, un titolo nocese è ora libero e vagante nell'etere sportivo e chissà se rimarrà "in patria": se l'impresa gli riuscisse, la più grande speranza è che si tratti di un progetto chiaro, solido e appassionato, nulla più.

 

IL COMUNICATO DELLA "REAL NOCI"

Critiche ingenerose! Si faccia avanti chi ha idee e risorse per continuare a fare calcio a Noci.
Brucia ancora la retrocessione ma brucia ancora di più constatare quanto i nocesi siano "attaccati" alla propria squadra. Così "attaccati" da non perdere tempo per attaccare, ingiustamente, chi ci ha messo la faccia e non solo la faccia per riportare il calcio al De Luca Resta. Ma andiamo per ordine.
La stagione appena conclusa era partita con i migliori propositi, il budget "promesso dagli sponsor" ci aveva dato la possibilità di costruire una squadra che potesse tener testa alle prime della classe. Tutte le richieste di mister Dalena erano state soddisfatte, tanto che la sua firma è stata sino all'ultimo in forse e condizionata da queste.
Nonostante la rosa messa in piedi la squadra ha stentato nelle prime giornate di campionato. Una squadra che poteva "volare" non riusciva nemmeno a prendere il volo.
E nel frattempo le promesse di qualche sponsor cominciavano a venir meno e a questo si aggiungeva una crisi di identità di gioco, la squadra non si esprimeva al meglio del suo potenziale.
La decisione di sollevare Dalena dalla guida tecnica? Forse bisogna chiedere in primis a lui cosa è accaduto. Forse bisogna chiederlo anche ai suoi giocatori, i fedelissimi, fortemente voluti da lui a inizio stagione. Fatto sta che la società ha dovuto prendere una decisione e non a cuor leggero. La soluzione Ricci è stata una scommessa, una scommessa però a costo zero. Infatti Alfredo nel suo periodo di permanenza alla guida del Noci non ha percepito un euro.
E intanto, altri sponsor facevano mancare il loro apporto. La società, appena è cominciato il mercato invernale, si è vista costretta a comunicare ai giocatori che pesavano di più nel budget che potevano, qualora trovassero altre squadre, lasciare Noci e così è stato. I vari Clementini, etc. assieme al DS Di Bari, hanno scelto altre strade e la società si è ritrovata a ridisegnare la squadra almeno per tentare di salvarsi. Nel frattempo Ricci ci comunicava che per motivi di lavoro non poteva più continuare a guidare la squadra e ci costringeva a prendere una decisione affrettata ma necessaria per continuare a onorare il campionato. La nostra ricerca di un mister ha trovato in Michele Perillo la persona disposta, nonostante i tanti problemi economici, a guidare la squadra, anche lui a costo zero.
E così si è cercato di ricompattare i ranghi, ma le nostre casse, anche quelle personali, continuavano ad esaurirsi. Dai pseudo sostenitori e tifosi nemmeno un cenno, ne un sostegno, seppur morale. Questa è la condizione in cui siamo stati costretti a lavorare da dicembre al giorno del turno di play-out.
Siamo stati costretti a lavorare con giocatori che subivano pressioni dall'esterno, che in ogni momento non facevano altro che chiedere quando sarebbero stati pagati, uomini senza attaccamento alla maglia della propria città, persone che hanno vissuto con noi tutti i momenti travagliati e non di questa stagione sfortunata ma che alla fine hanno scelto di andare via prima che il campionato si concludesse. Noi abbiamo continuato, cercando di fare del nostro meglio, cercando di recuperare qualche altro sponsor che ci permettesse di onorare gli impegni con questi splendidi ragazzi che sono arrivati sino alla gara con il Bitritto dando tutto per la maglia e per il proprio orgoglio personale.
Non ci siamo salvati, ma il "ci" siamo vale solo per noi dirigenti, per Michele Perillo e per tutti i ragazzi che hanno onorato la maglia biancoverde sino alla fine.
Non vale per i nocesi, ormai da anni disaffezionati al calcio dilettantistico, bastava guardare le gradinate del De Luca Resta sin dalla prima giornata, una desolazione, altro che bandiere, striscioni e gruppi ultras che si ricompattavano per seguire la squadra. Chi lo ha scritto non è mai venuto al campo in questo campionato o si riferiva ad un film di qualche anno fa.
Non vale per tutti i detrattori, per chi ha preferito denigrare senza sapere, per chi ci ha dato degli incapaci, avremmo voluto ci fossero stati loro da questa parte per vedere quali soluzioni geniali avrebbero trovato.
Non vale per chi ha promesso e non ha mantenuto, la squadra del Noci è di tutta la città non è nostra e dire per poi non fare è offendere la città!
Cosa ci resta? Tanto amaro in bocca e la constatazione che fare calcio a Noci è davvero difficile!
Ci resta un titolo sportivo, che qualcuno da fuori città timidamente ci ha chiesto, ma noi altrettanto timidamente diciamo, a chi si sente pronto, intelligente, capace e che ha risorse economiche a disposizione; IL TITOLO E' ANCORA DI NOCI, si facciano avanti e noi saremo ben lieti di cederlo, farci da parte e perché no, tornare nel prossimo campionato al De Luca Resta da tifosi!!!!

La società

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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