Giovanni Valentini a Noci il 30 novembre

11-27-giovanni-valentiniNOCI (Bari) - Figlio del celebre direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Oronzo Valentini, l’editorialista de “La Repubblica” ed ex direttore de “l’Espresso” Giovanni Valentini sarà a Noci nel Chiostro di S. Domenico in via Repubblica venerdì 30 novembre alle ore 18,30 per presentare il suo ultimo libro “Brutti, sporchi e cattivi. I meridionali sono italiani?”, Milano, Longanesi, 2012 pp. 208, € 14,00. La manifestazione, organizzata dal Lions Club di Noci dei Trulli e delle Grotte e dal Centro culturale Giuseppe Albanese in collaborazione con Comune e Biblioteca Comunale, sarà coordinata dal giornalista de “La Repubblica” Gianni Messa. 

Non tragga in inganno il titolo provocatorio del libro: nulla a che vedere né col ributtante odio etnico e l’egoismo fiscale dei nordisti, né con l’invettiva sudista tanto vittimista quanto incline a divulgare falsi storici ed assolvere le classi dirigenti meridionali dalle loro decisive colpe alla base dell’arretratezza meridionale.

In realtà, il libro di Valentini è dichiaratamente un “atto d’amore” verso il Mezzogiorno d’Italia e in particolare verso la sua Puglia, certamente più dinamica rispetto ad una Calabria che il grande meridionalista lucano Giustino Fortunato definì sfasciume pendulo nel Mediterraneo. Ma l’amore vero comporta un grande rigore intellettuale, tipico di chi ama talmente tanto da non risparmiare le più feroci critiche all’amato per il suo bene: questa fu la cifra dei grandi meridionalisti, da Salvemini a Nitti; questa è la cifra del libro di Valentini, che si contrappone così alla canea sudista e neoborbonica che alimenta l’atavico autocompiacimento per i vizi del Sud e individua le cause dell’arretratezza fuori dal Mezzogiorn, offrendo così i più comodi alibi alle sue sgangherate classi dirigenti, alle quali va pure ascritto il merito di aver esportato mafia e ‘ndrangheta prima in America e poi nel Nord Italia, dove ovviamente hanno trovato sponde compiacenti.

Dunque, Valentini non indulge affatto ai piagnistei sudisti che giustificano tutto, dal falso invalido al dipendente della Provincia di Palermo con qualifica di spalatore di neve che prende lo straordinario anche a luglio: egli esamina la struttura sostanzialmente feudale dei rapporti sociali odierni, che affonda le sue radici nel senso di estraneità allo Stato che caratterizza le masse meridionali da secoli e che è il brodo di coltura della criminalità organizzata odierna, talora trasformatasi da antistato in Stato nella misura in cui ha penetrato anche culturalmente le Istituzioni.

L’atto di amore appassionato di Valentini culmina infine in una solare manifestazione di fiducia nelle risorse e capacità possedute indubbiamente dai meridionali, ad onta di pregiudizi e stigmi nordisti. Con le proprie risorse, spendibili su terreni quali ambiente, agricoltura, alimentazione, turismo, energie tradizionali e alternative, i meridionali possono esprimere il meglio di sé stessi, non solo superando i propri limiti storici ma contribuendo alla salvezza dell’Italia intera: questa la grande lezione di Valentini, vero meridionalista. E non sudista divulgatore di bugie antirisorgimentali, vantaggiose per il disegno antiunitario dei nordisti.

José Mottola

Presidente del Centro culturale Giuseppe Albanese

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