Noci zona ad alto rischio idrogeologico?

11 01 noci pluvialeNOCI (Bari) - La violenta bomba d’acqua abbattutasi sul comune di Noci il 16 ottobre scorso ha lasciato segni indelebili nei cittadini presi di sprovvista dall’abbondante acquazzone. Scantinati allagati, muretti abbattuti, strade impraticabili, persone bloccate all’interno delle proprie abitazioni. Scenario apocalittico per una città non abituata a questi fenomeni. Nei giorni successivi è comunque rimasto alto il livello di attenzione attorno alla situazione meteorologica sull’area del sud-est barese tanto che la Protezione Civile regionale ha continuato ad emanare bollettini di allerta di diversa natura.

Come mai però una cittadina che si trova sul crinale dell’altopiano delle murge può subire danni da allagamento? Una prima risposta arriva dall’Autorità di Bacino della Puglia, la quale ha pubblicato sul proprio sito internet ( http://www.adb.puglia.it ) la mappa idrogeomorfologica dell’intera regione. Questa mappa consente di evidenziare le criticità del territorio in maniera peculiare con caratteristiche specifiche città per città. Nel dettaglio è possibile vedere come su Noci ci siano differenti “corsi d’acqua estemporanei”, ovvero zone pluviali in cui l’acqua piovana si concentra e defluisce secondo un percorso preciso determinato dalla conformazione territoriale, salvo poi sparire prosciugandosi.

In queste zone pluviali, negli anni, molti cittadini hanno inteso costruire abitazioni private non accorgendosi di essere immersi nel corso d’acqua estemporaneo. Così si sono creati gli allagamenti. In particolare, dalla cartina idrogeomorfologica, si nota che le zone più densamente attraversate da questi corsi d’acqua estemporanei sono principalmente due: una è a sud, che va da Contrada San Giacomo a Contrada Vecchio, passando per Contrada Grottacilicia. È questa la zona più battuta dall’ultima bomba d’acqua che ha causato la maggior parte dei danni. La seconda è a nord, sulla via Vecchia per Putignano, nella zona meglio conosciuta come “i tre ponti”. Anche qui il rischio di inondazione è alto perché sia l’asse stradale che quello ferroviario (FSE tratta Noci-Putignano) corrono all’interno dell’asse pluviale. La carta idrogeomorfologica indica le zone in cui sono presenti questi tipi di corsi d’acqua estemporanei e la normativa edilizia prevede una stretta per la costruzione di manufatti in queste zone. Ecco spiegato il motivo per cui a settembre del 2014 gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Noci sequestrarono proprio in questa zona una villetta in costruzione.

Di recente i comuni di Cannole, Vernole, San Cesareo di Lecce (in provincia di Lecce), Monteiasi (Taranto) e Torre Santa Susanna (Brindisi) si sono dotati di una delibera di consiglio comunale per l’integrazione della carta idrogeomorfologica al PUG. Questi comuni hanno inteso prevenire situazioni di allagamento e di pericolo per la cittadinanza circoscrivendo le zone in cui è possibile costruire o comunque limitare l’insediamento edilizio secondo regole precise.

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