Puglia Trek&Food: nell'agro nocese sulle orme di San Benedetto

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NOCI (Bari) - Bellezze paesaggistiche e bontà enogastronomiche sono le “punte di diamante” della nostra meravigliosa Puglia. Prosegue quindi a passo spedito l’impegno di “Puglia Trek&Food” nel promuovere l’attività escursionistica nella sua accezione più autentica, coniugandola con l’amore e con il rispetto per la natura, ma anche con i piaceri della buona tavola. Lo scorso 17 febbraio, favoriti da un bel sole e da temperature quasi primaverili, i partecipanti all’escursione si sono radunati con zaino in spalla, e scarpe comode nei pressi di Bosco Giordanello. Nell’ambito di un cammino circolare, sono state seguite le orme di San Benedetto, passando per l’Abbazia della Scala e percorrendo un tratto della via Carraia, che collega Casaboli a Norba (attuale Conversano). Diversi i siti peculiari incontrati nel corso dei 12 km percorsi: Dolina di Macera, Masseria Casaboli con la sua antica fornace per la produzione di calce e lago Milecchia.


02 19 CamminoDiSanBenedetto 9Un bellissimo cammino di valenza storico-religiosa e naturalistica quello organizzato da “Puglia Trek&Food”. Il tour, denominato “Il cammino di San Benedetto”, non poteva non contemplare tra le tappe principali l’Abbazia Benedettina della Madonna della Scala. Un luogo silenzioso ed immerso nel verde, che ha dominato dall’alto quasi l’intera durata del percorso. Oggi l’Abbazia appare maestosa, imponente, ma secoli fa, nel 1200, gran parte dei Monasteri Benedettini andarono completamente distrutti. Della piccola chiesetta esistente a quei tempi, restò quindi solo parte di una facciata e del campanile. Negli anni 30’, Donna Laura Lenti (discendente della nobile famiglia dei Lenti) dispose la costruzione di un complesso monastico a cui si affiancò anche una nuova e più imponente Chiesa.

I lavori presero ufficialmente il via nel 1952 ma solo nel 1968 vennero ultimati.
Il detto “ricostruisci in maniera più imponente ciò che è andato distrutto” non potrebbe essere in questo caso più veritiero.
02 19 CamminoDiSanBenedetto 5In Abbazia, Don Felice, con la sua mitezza e il suo fare paterno, ha accolto gli escursionisti.
Qui tutti sono i benvenuti! Da anni accogliamo e ospitiamo non imponendo condizione alcuna se non il rispetto dei nostri orari e dei nostri ritmi di vita. In foresteria, chi arriva può ricevere ogni informazione che gli necessita ed essere quindi nostro gradito ospite. Molti mi chiedono perché quella una volta chiamata “Abbazia della Madonna della Neve”, porti ora il nome di “Abbazia della Madonna della Scala”. Vedete la scalinata alle spalle di Maria con in braccio Gesù? Rappresenta un percorso in ascesa, di elevazione spirituale. Bisogna sempre sforzarsi di salire!”.

Oseremmo dire in questo senso, che la vita del cristiano somigli molto a quella dell’escursionista. Dopo ogni salita, si è ricompensati da un meraviglioso panorama.
Don Felice ha continuato parlando di come si svolge la vita all’interno del Monastero: “Qui siamo sempre stati ligi alla regola benedettina “ora et labora” che affianca l’impegno della preghiera a quello concreto nelle quotidiane faccende della vita terrena.
Anche tanti di voi, pur senza saperlo, mettono in pratica questa bella massima: vi dedicate instancabilmente al vostro lavoro e magari a fine serata, prima di addormentarvi esausti, innalzate qualche personale preghiera. Spesso si pensa a noi monaci come a delle “entità trascendentali”: non è affatto così! Qui abbiamo un gran senso pratico, tant’è che siamo autonomi in tutto: dalle coltivazioni alla produzione del vino. Pratichiamo ancora il restauro del libro. Anni or sono, ricordo che giungevano centinaia di testi provenienti dalle zone d’Italia colpite da calamità naturali come alluvioni. Noi ci siamo premurati di rimetterli a nuovo”.
02 19 CamminoDiSanBenedetto 4Congedato da Don Felice con una tacita ma tenera benedizione, il gruppo degli oltre 60 escursionisti è sceso attraverso la pineta che circonda l’Abbazia. Di fronte ai loro occhi, si è dopo un po’ materializzata la suggestiva Dolina di Macera: cavità formatasi naturalmente per effetto dell’erosione della roccia calcarea ad opera delle acque di superficie.
Tappe successive sono state Parco della Croce e Mulattiera di Varvullo. Degno di particolare nota è il sito storico di  Casaboli, con la sua stupenda ed antichissima fornace per la produzione di calce. Nei dintorni, durante l’estate, si può fare incetta di buonissime more selvatiche. Il cammino è proseguito poi attraverso i boschi del Parco dei Muli, e Don Blugno.
02 19 CamminoDiSanBenedetto 3Tappa finale di questi 12 km pregni di bellezza paesaggistica ed architettonica, oltre che di storia, è stato lago di Miles (Milecchia).
Il suggestivo invaso artificiale, raccoglie già dal 2012 le acque reflue del depuratore e non è raro vedervi transitare elegantissimi fenicotteri, intenti ad abbeverarsi.Un luogo dove regnano serenità e pace che merita sicuramente di essere rivalutato e di divenire oggetto di bei progetti futuri che vedano protagoniste le famiglie e soprattutto i più piccini.

 

 

02 19 CamminoDiSanBenedetto 8Per sopperire al dispendio energetico comportato dai km percorsi e rifocillarsi, i partecipanti hanno potuto degustare bontà locali e buon vino. L’avvincente itinerario, può anche essere descritto con oggettiva precisione geografica, ma quando a parlare è la natura, bisogna necessariamente ascoltare in prima persona.

Il cammino di San Benedetto rientra in un progetto molto più ampio, denominato “Noci Green Ways”. Il curatore è l’architetto Orazio P. Sansonetti, che con antiche piantine alla mano, studia le vie storiche di noci, sovrapponendole e comparandole all’attuale situazione della viabilità Molte di queste vie, usate un tempo per la transumanza, meritano di essere riscoperte. Collegano infatti poli di grande interesse storico-culturale ed architettonico, oltre che obbligare all’osservazione di panorami imperdibili.

L'Architetto Sansonetti, ci ha così sintetizzato l’intento del progetto: “Quello che ci piacerebbe realizzare sarebbe unire masserie, boschi, siti di interesse storico e archeologico e siti di interesse gastronomico: tutti collegati tra di loro da antiche vie. Noci ha tantissimo da offrire, sotto i più vari aspetti: è un peccato che tanta variegata bellezza sia ancora ignorata da molti. Prova ne è, dopo ogni escursione, lo stupore sui volti di chi non aveva mai esplorato determinati siti o goduto di tali panorami. E’ ovvio che per realizzare un progetto tanto ambizioso, occorra una buona dose di testardaggine ma soprattutto tantissima collaborazione. Io mi occuperò del turismo slow e lento, ma dovranno entrare in ballo anche altre figure: gli addetti all’accoglienza, chi si occuperà della parte strettamente enogastronomica con la giusta dose di originalità”.

02 19 CamminoDiSanBenedetto 10Comprensibile quindi, quanto risulti appetibile un “piatto unico” che compendi tutti i sapori prediletti dal turista: storia, architettura, bellezza paesaggistica, sano movimento e buona cucina. Sicuramente un modo originale, ingegnoso ed efficace di rilanciare turisticamete Noci.

 

 

 

 

 

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