Barsento: c’è chi dice no, intanto sbuca un “parco” eolico

04-17-parco-barsentoNOCI (Bari) - A seguito della manifestazione pubblica svoltasi domenica 15 aprile presso la chiesetta di Barsento, nel cuore dell'oasi naturalistica, si sono elevati da più parti cori di proteste circa l'istituendo parco naturale. Le prime criticità sono emerse in appendice alla stessa manifestazione quando il consigliere comunale di Sel Mino Tinelli ha sollevato seri dubbi circa i partecipanti al costituendo parco ed ha denunciato pubblicamente il progetto di un parco eolico da costruirsi ai bordi dell'area sottoposta a vincoli.

tinelli-mino-consigliere-04«Sostanzialmente - dice il consigliere Mino Tinelli (in foto) - non siamo contrari all'istituzione del parco, ma ci sono diversi elementi da chiarire. Innanzitutto - si domanda Tinelli - sarà un parco o una riserva naturale orientata? Poi - continua - bisogna giustificare l'allargamento della porzione di territorio ricadente nel comune di Castellana Grotte. Chi spinge per l'istituzione del parco deve inoltre chiarire quali saranno i vantaggi per gli allevatori della zona che in quella sede non erano presenti perché forse non invitati al pari di tutte le associazioni nocesi. Ultimo punto, bisogna chiarire dove sarà la sede del parco e chi lo gestirà. Di tutto questo non se n'è parlato»- chiosa Tinelli.

A questo si aggiunge la denuncia pubblica. In quella circostanza Tinelli ha espressamente dichiarato all'Assessore Regionale Angela Barbanente e a tutti i presenti che, nella zona immediatamente contigua a quella delimitata dal parco, dovrebbe essere collocato un parco eolico con ben 9 pale eoliche dell'altezza di 100m. Il progetto, secondo quanto riferisce il consigliere, sarebbe già depositato all'ufficio tecnico del Comune di Noci. «Tutto ciò - spiega Tinelli - è in totale contrasto e palese contraddizione con il progetto ambientale intercomunale».

Ma a fare leva su tutto c'è la spiccata propensione a difendere o a tirare in mezzo gli allevatori della zona. I sindaci Liuzzi e De Miccolis si erano detti propensi a chiamare in causa gli allevatori (il 15 aprile erano assenti), ma una lettera inviata in redazione (e all'Ass. Barbanente) dall'avv. Elisabetta Sabatelli, portavoce del comitato di residenti "No al Parco di Barsento", smentisce quanto detto dai due sindaci.

Sabatelli-ElisabettaNella nota l'avv. Sabatelli (in foto) scrive- «I proprietari non sono mai stati interpellati sul futuro delle loro terre, frutto di duro lavoro, sacrifici e amore per la terra, tramandato di generazione in generazione che vedono piano piano strumentalizzato da soggetti che nulla hanno a che fare con le loro terre e a tal proposito invitano tutti gli organi competenti ed interpellati ad un incontro chiarificatore». La lettera della Sabatelli parte dal presupposto che «l'area da anni, è interessata da diversi interventi atti a rendere la zona un'area protetta, in applicazione della Legge n.394 del 6 dicembre 1991 intitolata "LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE", ma detti interventi non tutelano, in alcun modo, gli interessi dei proprietari terrieri della zona interessata, che si vedono depauperati di un proprio diritto tutelato e sancito costituzionalmente, il diritto di proprietà».

Per cui «la Regione Puglia ha approvato, il 24 luglio 1997, la Legge Regionale n.19 portante il titolo "NORME PER L'ISTITUZIONE E LA GESTIONE DELLE AREE NATURALI PROTETTE NELLA REGIONE PUGLIA", dove all'art.4, comma 2°, si legge testualmente: "La Regione istituisce le aree naturali protette utilizzando soprattutto il demanio e il patrimonio forestale regionale, provinciale, comunale e di altri enti pubblici, al fine di un utilizzo razionale del territorio e per attività compatibili con la destinazione dell'area"». Cosa che però manca nel parco di Barsento la cui quasi totalità della zona ricade in terreni privati.

Insomma questo parco s'ha da fare oppure no? E se è da fare perché le istituzioni non chiamano i diretti interessati? La situazione rimanda, per certi versi, a quella dei CdQ II, dove solo a progetto cantierizzato l'amministrazione comunale ha interpellato la cittadinanza sul progetto in divenire. Sembra di capire che la cittadinanza adesso non voglia ricadere più nello stesso errore.

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