SAC La Murgia dei trulli: workshop di co-progettazione ad Alberobello il 21 ottobre

10-20-sac-mappaNOCI (Bari) - Dopo l’incontro di apertura tenutosi a Monopoli è organizzato per il 21 ottobre, alle ore 17.00,  ad Alberobello – Palazzo di Città – Sala Consiliare  “Gianpiero De Santis", il secondo appuntamento di animazione territoriale e workshop di co-progettazione del SAC (Sistemi Ambientali e Culturali) La Murgia dei Trulli a cui Noci ha aderito insieme ai comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca, Monopoli, Putignano, ed alle Province di Bari e di Taranto. Capofila il Comune di Monopoli. 

Gli obiettivi del SAC La Murgia dei trulli sono individuati sul sito web regionale tuttavia in queste settimane si stanno svolgendo i workshop di co-progettazione programmati a Monopoli per il 16 ottobre, ad Alberobello per il 21 ottobre, a Putignano per il 30 ottobre

IDEA FORZA DEL SAC - I LABORATORI DEL VIAGGIATORE EPICO

II SAC "La Murgia dei Trulli: dal Mare alla Valle d'Itria"

Il SAC "La Murgia dei Trulli: dal Mare alla Valle d'Itria" interessa l'intero territorio dell'Area Vasta "Valle d'Itria" compreso tra i territori dei Comuni di ALBEROBELLO, CASTELLANA GROTTE, CISTERNINO, LOCOROTONDO, MARTINA FRANCA, MONOPOLI, NOCI E PUTIGNANO.
Le otto Amministrazioni cogliendo l'invito della Regione hanno avviato, sotto una unica regia, la costituzione del Sistema Ambientale e Culturale che ha alla base L'IDEA FORZA di CONSOLIDARE L'APPEAL DEL BRAND "VALLE D'ITRIA" COLTIVANDO UNA VISIONE SISTEMICA DI DESTINAZIONE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE AL FINE DI INCREMENTARE I FLUSSI DI VISITA DESTAGIONALIZZATI STRUTTURANDO UN'OFFERTA RIVOLTA A DIFFERENTI SEGMENTI DI DOMANDA.
La logica complessiva su cui fa perno il Sistema é quindi orientata a favorire forme e modi di turismo, in massima parte esperienziale, in cui svolga un ruolo significativo la relazione attivabile tra popolazione residente e turisti. A tal fine l'obiettivo è promuovere modelli che siano compatibili con le specificità naturalistiche ed architettoniche del territorio e che garantiscano forme ed intensità di "fruizione" del territorio sostenibili e capaci di esaltare il naturale spirito di accoglienza della popolazione residente.
La tutela del paesaggio, la "qualità" quale obiettivo generalizzato dell'intrapresa turistica, il recupero delle attuali situazioni di degrado urbano ed ambientale, unitamente al miglioramento della mobilità interna, rappresentano esempi di linee di intervento atte a creare una relazione virtuosa tra lo sviluppo della destinazione turistica e la qualità della vita della popolazione residente.
La Valle d'Itria dei prossimi anni dovrà sempre più configurarsi, come un territorio che la natura e le condizioni storiche hanno reso UNICO e naturalmente accogliente, in grado di estendere la qualità del vivere entro una piccola comunità anche a fruitori esterni, rispettando e preservando la propria identità e tradizione. Un territorio ancora non compromesso da interventi urbanistici e cementificazioni invasive, naturalmente vocato al turismo, che appare ancora sottodimensionato rispetto alle potenzialità dell'Area e al quale sono naturalmente collegate eccellenze eno-gastronomiche che ne potenziano l'attrattività.
Offrire una visione integrata delle forme naturali e culturali che caratterizzano il territorio della Valle d'Itria, nel quale natura e cultura, risorse ambientali e patrimonio storico culturale si combinano in un quadro armonico ampio e variegato di emergenze dalla morfologia dolcemente collinare, alle aree protette, agli habitat di interesse conservazionistico, ai sistemi di paesaggio; dai segni di conservazione storica del territorio, quali i trulli, le masserie, i palazzi ducali, le chiese, ai centri storici, ai prodotti dell'eno-gastronomia tradizionale.
Nel meccanismo di valorizzazione entra in gioco una serie di attrattive che fino ai tempi recenti godevano di scarsa considerazione, quali le produzioni agroalimentari, le attività artigianali tradizionali, che oggi concorrono attraverso la realizzazione di itinerari tematici, di manifestazioni ed eventi specificatamente dedicati, al paniere di offerte rivolte ai visitatori ed allo stesso tempo fanno prendere coscienza alla popolazione locale dei significati e dei segni impressi nei luoghi dalle generazioni passate.
Tutti i temi sopra citati sono riconducibili a un filo conduttore unico, da individuare nel grande contenitore della memoria storica, da cui trarre elementi efficaci riguardo alle tradizioni e alle specificità dei luoghi, attraverso il patrimonio costituito dalle forme naturali e culturali, in vista di una loro salvaguardia ma anche e soprattutto di una loro valorizzazione quali occasioni di sviluppo.
Le tradizioni e le specificità dei luoghi sono, infatti, suscettibili di offrire opportunità di lavoro, soprattutto se accompagnati da processi di auto-riconoscimento e di consapevolezza da parte degli attori locali.
Su tali presupposti, emerge una vision della destinazione turistica "Valle d'Itria" costruita sulla base di alcuni elementi chiave che dovranno caratterizzarla.
La Valle d'Itria dovrà essere e manifestarsi quale destinazione "autentica e specifica" nell'esperienza di soggiorno e in particolare ricettiva che è in grado di garantire al turista; "ospitale e accogliente” nella capacità di fornire forme di turismo esperienziale; “aperta tutto l’anno” potendo integrare “turismi” differenti. A questo complesso processo di valorizzazione i Comuni Promotori sono affiancati dai seguenti partner istituzionali proprietari e/o gestori di beni/servizi:

 Società Grotte di Castellana s.r.l.
 Fondazione Carnevale di Putignano
 Fondazione Paolo Grassi – Martina Franca
 Conservatorio di Musica Nino Rota – Monopoli
 Consorzio Teatro Pubblico Pugliese
 Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria - Locorotondo
 I G.A.L. Terra dei Trulli e di Barsento e G.A.L. Valle d’Itria Esso è dotato di competenze tecniche e gestionali, ai quali si è di recente aggiunto il GAC.
Tutti questi soggetti partecipano Tavolo Tecnico di Pilotaggio del SAC, che fra le diverse finalità ha quella di coinvolgere nel processo tutti i soggetti del territorio interessati.

 

COSA SONO I SAC

I Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) sono aggregazioni territoriali finalizzate alla valorizzazione e gestione integrata di beni ambientali e culturali già esistenti e fruibili come aree protette, beni monumentali e archeologici, musei, teatri storici, biblioteche, archivi.

I SAC sono promossi da partenariati territoriali tra enti pubblici, parchi regionali, riserve naturali, associazioni, fondazioni e partner privati, adeguatamente organizzati, messi in rete e gestiti in ragione della loro capacità di promuovere percorsi di valorizzazione integrata.

Attraverso la definizione dei SAC, la Regione ed i partenariati locali perseguono congiuntamente l’obiettivo di promuovere la gestione integrata e duratura del patrimonio culturale ed ambientale del territorio pugliese, sostenendo la fruizione coordinata e sostenibile dei beni; lo sviluppo, la razionalizzazione e la qualità dei servizi e delle attività legate alla valorizzazione del patrimonio territoriale; l’occupazione e la qualità della vita delle comunità locali.

Ogni SAC è caratterizzato da un’idea forza originale che specifica i possibili percorsi di sviluppo, attrattività e qualità della vita del sistema territoriale interessato, da perseguire attraverso l’uso innovativo, l’integrazione e l’incremento delle risorse ambientali e culturali disponibili. Dall’idea forza derivano gli obiettivi, le strategie e le azioni di valorizzazione integrata, opportunamente organizzate all’interno di un piano di gestione che regola tempi, modalità di svolgimento e ruoli del sistema degli attori del SAC.

La Regione Puglia - Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti - ha avviato nel 2010 la costituzione dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) del territorio pugliese. La creazione di Sistemi integrati a livello territoriale, in cui garantire una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile del patrimonio di ambiente e cultura della Puglia, è stata prevista dal Programma Pluriennale dell’Asse IV – Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo. Successivamente, la Comunicazione alla Giunta dell’11/01/2010 “Processo di concertazione plurifondo per una strategia integrata delle risorse culturali, ambientali e del turismo” e la Nota metodologica curata dalla Direzione dell’Area hanno definito i caratteri essenziali dei SAC ed i loro elementi costitutivi.

Con la delibera di Giunta n. 332 del 10/02/2010 “(..)Integrazione e attuazione strategie PPA. Asse IV (SAC) e Piani Integrati Plurifondo (PIP)”la Direzione D’area ha avuto mandato a coordinare e porre in essere tutte le iniziative ed attività finalizzate all’attuazione dei SAC.

In seguito ad un avviso pubblico del 2010 (DGR 2329/2010) e ad una procedura negoziale complessa tra Regione e partner proponenti, sono stati costituiti in Puglia 18 Sistemi Ambientali e Culturali, coinvolti 187 Comuni e più di 1000 partner. La procedura negoziale ha permesso l’avvio di 9 progetti sperimentali (“progetti bandiera”) per altrettanti SAC.

Due soli SAC hanno ad oggi raggiunto la definizione del piano gestionale e concluso i tavoli negoziali con la Regione Puglia, ottenendo l’affidamento complessivo di 4 milioni di euro (2 milioni per SAC) per la realizzazionedelle azioni di valorizzazione integrata dei beni ambientali e culturali proposte: il SAC “Mari tra le Mura” e il SAC “Salento di Mare e di Pietre”.

«L’iniziativa si basa su alcune considerazioni molto semplici: la prima è che ‘in natura’, e in particolare un territorio fortemente antropizzato come quello pugliese, il patrimonio ambientale e il patrimonio culturale sono indissolubilmente integrati; la seconda è che tale patrimonio ambientale e culturale presenta elementi di continuità, relazioni, omogeneità che travalicano i confini amministrativi (si pensi ai corsi d’acqua, intesi quali corridoi ecologici, e ai loro indissolubili rapporti con i processi di antropizzazione di lunga durata) e dunque richiedono una gestione integrata dal punto di vista territoriale; la terza è che la possibilità di gestire adeguatamente tale patrimonio per promuoverne la valorizzazione, anche (e non solo, ovviamente) per finalità di sviluppo turistico, richiede appunto un approccio capace di integrare da un lato i beni patrimoniali, ambientali e culturali, dall’altro i soggetti, istituzionali e socio-economici, attivi sul territorio: l’esigenza di un ‘salto di scala’ nella gestione dei beni in questione è dettata non solo dalle ragioni sopra evidenziate ma anche da ragioni che attengono alla sostenibilità economica, alle capacità operative, alla possibilità di efficace promozione dei sistemi ambientali e culturali della regione».

Angela Barbanente

Assessore alla Qualità del Territorio Regione Puglia

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