Comune, Bacco, Ecofesta: "Nessuno si assume la responsabilità di far rispettare gli accordi"

logo-differenzianociNOCI (Bari) - E’ stata necessaria una delibera del consiglio comunale del 30 settembre 2013 per convenzionare il Comune di Noci con i titolari del progetto "La tradizione fa Eco”, per l’ottenimento del marchio “Ecofesta-Puglia”. Tra le varie prescrizioni lo schema di convenzione prevede l'utilizzo gratuito di tutta l'attrezzatura, il materiale di consumo, la strumentazione e le consulenze finanziate dal progetto, la compostiera elettromeccanica (il numero da definirsi in base all'evento), laboratori didattici.

Sempre i titolari del progetto, devono “coadiuvare il percorso verso la sostenibilità degli eventi fornendo al Comune di Noci tutte le informazioni necessarie all'ottenimento del marchio in collaborazione con le associazioni ambientaliste di riferimento presenti sul territorio provinciale”. Grazie a questa collaborazione, per l’edizione 2013 di Bacco nelle gnostre, il comune di Noci ha versato ai titolari del marchio, 6.900 euro, e altri 6.735 a giugno di quest’anno per il raggiungimento del 5% in più di raccolta differenziata. Non conosciamo il costo per l’ultima prestazione.

In base alla convenzione, il comune di Noci s’impegna a rispettare alcuni requisiti obbligatori, tra cui quello dell’utilizzo delle “stoviglie biodegradabili”. Infatti, l’uso delle stoviglie compostabili è uno dei requisiti obbligatori presenti sul regolamento ufficiale, indispensabile per il rilascio del marchio Eco-Festa Puglia.

Il fatto è che nonostante tutto l’impegno economico, organizzativo e procedurale, in occasione di Bacco 2014 almeno la metà degli stand enogastronomici servivano le proprie pietanze su stoviglie di plastica invece di quelle compostabili, e già alle ore 22 i cassonetti stradali all’interno della festa erano stracolmi di rifiuti indifferenziati.  La convenzione affida alla Polizia Municipale il rispetto della stessa, ma tutti sappiamo delle  carenze di organico del corpo. Ci riesce difficile però pensare che un’organizzazione efficiente come quella di Bacco non riesca a controllare trenta operatori commerciali.

L’impressione è che Eco-Festa sia diventata una delle tante attrazioni della sagra nocese, che fa comodo all’organizzazione per dare un’immagine green all’evento, agli amministratori pubblici per mostrare il loro impegno per l’ambiente,  ai titolari del marchio per una forma di auto-impiego. Nessuno però si assume la responsabilità di far rispettare gli accordi.

Come quello della vincita del viaggio promessa a giugno per il raggiungimento del 5% in più per l’ecotassa, il cui vincitore pochi giorni fa ha dovuto reclamare pubblicamente il rispetto dell’impegno, o come i 167 alberi che dovevano essere piantumati a inizio 2014 per compensare la Co2 prodotta durante l’evento del 2013, che arriveranno almeno a 300 con quelli di Bacco 2014. Un impegno improbabile da mantenere.

Forse è il caso di pensare a una gestione autonoma e più efficiente di un evento così importante, lasciando da parte gli inutili fronzoli, utilizzando personale del posto. Possibilmente senza passare dai soliti noti.

Gruppo DifferenziaNoci

(comunicato stampa)

 

Tutela e rispetto

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