Condizionavano aste giudiziarie per rimpossessarsi di beni sequestrati, arrestati affiliati del clan

02 21 clan aste giudiziarieBARI - Alle prime luci dell'alba di ieri, in un blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, sono state eseguite diverse misure cautelari a carico di esponenti del potente clan mafioso barese dei "Di Cosola", emesse del Giudice per le Indagini preliminari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini dei carabinieri del Reparto Operativo di Bari sono partite da un grave pestaggio subito da un imprenditore nel dicembre 2013, per il quale erano già stati arrestati d'urgenza 8 affiliati al clan.

L'iniziale colpo non ha però fatto desistere i criminali che si sono rapidamente riorganizzati, ripartendo all'attacco di altri due imprenditori edili per ottenere denaro in cambio di protezione ai cantieri. Le somme erano riferite ai singoli lavori, ogni cantiere aveva una sua tariffa che variava da 1.000 a 5.000 euro. Inoltre, il clan era in grado d'imporre manodopera e forniture, garantendosi così ulteriori guadagni.

L'inchiesta ha fatto emergere un nuovo ed inquietante scenario, infatti anche le aste giudiziarie sono finite nel mirino del clan. Le indagini hanno persino documentato un blitz presso uno studio legale di Bari, allo scopo di pilotare un'asta finalizzata alla vendita forzata di alcuni lotti di terreno pignorati ad un familiare di uno degli appartenenti al sodalizio mafioso. Gli ordini per condizionare le aste partivano persino da affiliati in carcere, che attraverso familiari inviavano messaggi in codice.

Notizie da fuori città

© RIPRODUZIONE RISERVATA