Corruzione a palazzo, sequestrati beni ad ex assessore

finanza 01MODUGNO (Bari) - Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, la Sezione Giurisdizionale per la Puglia ha disposto il sequestro conservativo di vari immobili (la propria quota di n. 2 appartamenti e n. 3 locali commerciali, nonché per l’intero, n. 2 terreni) siti in Modugno di proprietà dell’ex Assessore alle Attività produttive del Comune di Modugno, Liberio Carlo Vito; nonché il sequestro di n.11 conti correnti bancari allo stesso riconducibili.

Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, deputati allo svolgimento delle investigazioni per l’accertamento di danni erariali su delega dell’Autorità Giudiziaria contabile.

La vicenda trae origine da un’indagine svolta dagli stessi uomini del Nucleo di Polizia Tributari e diretta dalla Procura della Repubblica di Bari, in ordine a vari casi di corruzione che hanno interessato, nel 2012, la Giunta comunale di Modugno (c.d. “operazione Pay to build”). In quella circostanza, il 30 novembre del 2012 - oltre al sequestro preventivo di beni per un valore di 1,2 milioni di euro - venivano eseguite n. 12 ordinanze di custodia cautelare che interessarono il citato assessore LIBERIO, insieme al sindaco del tempo Domenico Gatti, all’ex sindaco Giuseppe Rana ed altri consiglieri ed assessori, dirigenti comunali e privati.

Dalle complesse indagini eseguite, era emersa, infatti, una situazione di diffusa illegalità in quel Comune, caratterizzato da un’associazione a delinquere finalizzata a vari reati in ordine a concussione, peculato, corruzione, reati edilizi, falso, in relazione ai permessi di costruzione rilasciati, di cui il LIBERIO era uno dei perni.
La stessa attività investigativa consentiva, inoltre, di accertare anche una diversa truffa, compiuta dal Liberio Vito Carlo, in merito a finanziamenti pubblici ottenuti, tramite la Regione Puglia, da due consorzi a lui facenti capo: CARDO EXPORT e ONDA EXPORT. In sostanza, le due società avevano ricevuto contributi nazionali, destinati proprio a consorzi tra PMI (piccole e medie imprese) per favorire la loro internazionalizzazione e quindi la promozione e l’esportazione dei prodotti delle società consorziate. Il Liberio, operante nel campo del commercio di mobili di arredamento, aveva, in realtà, percepito tali somme, per un controvalore di euro 392.000,00, senza impiegarle nei modi previsti e rendicontando alla Regione Puglia spese fittiziamente sostenute.

Notiziata della vicenda anche la Procura Regionale della Corte dei Conti, questa, dopo aver delegato ai finanzieri ulteriori indagini contabili, ha ritenuto la completa fittizietà dell’operazione e contestato al Liberio un danno erariale pari alla somma dei 392.000,00 euro percepita illecitamente. Non solo. La Procura contabile, diretta dal Procuratore Francesco Paolo Romanelli, in relazione al pericolo che l’imputato, nelle more della definizione del giudizio di responsabilità, potesse disfarsene, ha richiesto, tramite il vice procuratore Antonio D’Amato, l’odierno sequestro di beni “ante causam” quale garanzia patrimoniale nei confronti dell’Erario.

La Sezione Giurisdizionale per la Puglia, con provvedimento del Presidente, dott. Francesco Lorusso, nel condividere l’impianto probatorio degli organi inquirenti, ha disposto il richiesto sequestro conservativo dei menzionati 7 immobili e dei conti correnti del LIBERIO, per un controvalore di 392.000,00 euro. Le parti sono state citate in giudizio per il prossimo 7 luglio. Nel contempo all’ex assessore LIBERIO è stata notificata una diffida al pagamento della stessa somma - oltre interessi e rivalutazione monetaria – ed un invito a dedurre, formulato dalla stessa Procura Contabile.

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