Quartiere san Paolo, troppe armi pronte a sparare

02 25 pistolaBARI - Non si ferma l’asfissiante pressione dei Carabinieri al quartiere San Paolo, dopo le sparatorie e i fatti di sangue delle ultime settimane. 

Dopo il fucile mitragliatore Kalashnikov con 19 cartucce, trovato in casa di Giovanni De Benedictis, in via Granieri, una pistola cal. 7.65 di fabbricazione ceca, trovata in un’intercapedine del sottoscala di una palazzina della stessa via, dopo una pistola cal. 9x21, con matricola abrasa e carica con 12 cartucce trovata indosso ad Alessandro Lovreglio, dopo una pistola cal. 6.35 di fabbricazione belga, scovata nel vano ascensore durante un’ispezione eseguita all’interno di una palazzina di via Bruno Buozzi, i militari hanno passato al setaccio l’intero quartiere con controlli e perquisizioni.

Ed è proprio durante una perquisizione domiciliare che è saltata fuori una pistola, l’ennesima arma da fuoco nella disponibilità dei clan, completa di caricatore imbottito di cartucce. Questa volta a detenerla era un insospettabile.

Si tratta di Giovanni Malanga, 39enne residente in viale delle Regioni. In casa è stata scovata, all’interno dell’armadio della camera da letto, nascosta tra gli abiti, una pistola cal 7.65, di fabbricazione serba, munita di caricatore contenente sei cartucce e perfettamente funzionante, avvolta in una busta della spesa.

Scattate immediatamente le manette ai polsi dell’uomo, la Procura della Repubblica di Bari ha disposto per lui gli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

Sul conto dell’arma, invece, sequestrata, sono in corso indagini volte ad individuarne la provenienza, nonché accertamenti, di natura tecnico-balistica, della Sezione Investigazioni Scientifiche, finalizzati a stabilirne l’eventuale utilizzo nei recenti eventi delittuosi verificatisi nella zona.

Notizie da fuori città

© RIPRODUZIONE RISERVATA