Due medici in regime di intramoenia non fatturavano le proprie prestazioni

finanza evasione fiscaleBARI - Su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno notificato l’Avviso di conclusione delle indagini – emesso dal Sostituto Procuratore dott. Gaetano de Bari - nei confronti di due medici del Servizio Sanitario, accusati di non emettere ricevute per le proprie prestazioni professionali.

I due professionisti, in servizio presso il Policlinico di Bari, sono stati oggetto, nel corso del 2014, di un ispezione amministrativa da parte delle Fiamme Gialle, nell'ambito di un piano di interventi mirato al controllo della spesa sanitaria, anche ai sensi della convenzione stipulata tra la Regione ed il Comando Regionale Puglia della Guardia di Finanza.

I medici erano autorizzati dal Policlinico ad esercitare l'attività libero-professionale in regime c.d. di “intramoenia allargata” (cioè presso studi privati al di fuori delle mura ospedaliere).

E’ stato accertato che i due non avevano emesso numerose ricevute sanitarie a fronte delle somme percepite per prestazioni professionali eseguite nei confronti del pubblico, trattenendo l'intera somma riscossa, non dichiarandola al Fisco e omettendo di versare la quota dovuta all’Ente ospedaliero.

Per tale motivo, i finanzieri hanno segnalato la condotta fraudolenta alla Procura della Repubblica per le ipotesi di peculato (art. 314 c.p.) e truffa (art. 640 2° comma c.p.), che ha chiuso le indagini, confermando le accuse.

Ai due medici sono stati contestati oltre 73.000,00 euro a titolo di somme percepite illecitamente (tra compensi in nero, quota di denaro non versata al Policlinico e somme stipendiali non spettanti), ed è stata, inoltre, notiziata la Procura Regionale della Corte dei Conti per il correlato “danno erariale”, informando, nel contempo, lo stesso Ente ospedaliero per il recupero delle somme illecitamente riscosse.

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