Violenza sessuale sotto casa ai danni di una operaia 30enne barese, salvata da un passante

carabinieri gazzella Nucleo RadiomobileBARI - E’ mezzanotte. In pieno centro a Bari. Una donna cammina per strada. Rientra a casa dopo una giornata di duro lavoro da operaia. Viene seguita da un giovane di colore. Avverte sempre più vicini i suoi passi, quando, arrivata quasi sotto casa, si sente raggelare il sangue, perché quell’uomo la afferra da dietro con violenza e la sbatte contro il muro.

Lei cerca di divincolarsi in ogni modo, ma il suo aggressore, ormai al buio, solo con la sua vittima, la palpeggia ovunque. Solo le urla disperate della donna e l’intervento di un coraggioso ed altruista passante la salvano da quella violenza sessuale, che avrebbe potuto avere effetti ancora più devastanti sulla povera donna. In un attimo, si precipitano sul posto delle gazzelle dei Carabinieri, prontamente inviate dalla centrale operativa del Comando Provinciale. Le ricerche, subito diramate, consentono, in una ventina di minuti, di rintracciare ed ammanettare, in un anfratto di Corso Italia, un nigeriano 21enne senza fissa dimora. Questa la terribile storia di cui è stata vittima una operaia 30enne barese.

Intorno alla mezzanotte appena trascorsa, infatti, un 21enne nigeriano è stato arrestato con la grave accusa di violenza sessuale ai danni di una 30enne di Bari. L’episodio è avvenuto nei pressi di via Scipione Crisanzio, ai margini del quartiere Libertà. Il giovane, in bicicletta, nota la ragazza (un’operaia 30enne) che, a piedi, stava rincasando dal lavoro. Accortosi di essere solo, parcheggia la sua bicicletta in malo modo sulla strada, la insegue e la blocca da tergo afferrandole le braccia. Quindi la scaraventa contro un muro e, facendo leva con il corpo, la tiene bloccata ed inizia a palpeggiarla con insistenza. Sono attimi di terrore per la ragazza, che viene anche minacciata dall’immigrato (con permesso di soggiorno scaduto) in caso avesse iniziato ad urlare.

La via è deserta, non vi sono passanti; la donna si sente spacciata, ma capisce che l’unica via di salvezza che ha è quella di urlare a squarciagola e di chiedere aiuto. Dopo qualche istante, un automobilista barese 41enne, che voleva parcheggiare nella via, transitando a passo d’uomo (anche a causa della bicicletta che ostruiva parzialmente la carreggiata), sente le urla della vittima e si accorge della scena. Quindi inizia ad inveire a sua volta, riuscendo nell’intento di distrarre il violentatore e consentendo alla ragazza di divincolarsi dalla presa. La povera donna non ci pensa su due volte e, ancora sconvolta, si infila nella macchina del suo salvatore, riuscendo a mettersi al sicuro. L’immigrato, vistosi spacciato, fugge verso il vicino Corso Italia, mentre la vittima e il suo soccorritore allertano il 112 dei Carabinieri.

La centrale operativa invia in un battibaleno sul posto diverse gazzelle del Nucleo Radiomobile, che raccolgono le prime essenziali informazioni dai due e si prodigano nelle immediate ricerche dell’immigrato, rintracciandolo e bloccandolo definitivamente quasi in prossimità del centro, precisamente su Corso Italia. Condotto presso gli uffici del Nucleo Radiomobile, è stato riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima e dal suo salvatore. Acquisita la denuncia, la donna è stata medicata in ospedale, riportando 5 giorni di prognosi per contusioni al braccio, mentre per il nigeriano si sono spalancate le porte del carcere di Bari con la gravissima accusa di violenza sessuale.

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