'Parlate di Luce', una rassegna di poesia con l'Archivio della Poesia di Noci e Antonio Natile

04-28ParlatediLuceCAROSINO (Taranto) - "Parlate di Luce", questo è il titolo della rassegna di poesia che in questi giorni si sta svolgendo all'interno del piccolo borgo di Carosino in provincia di Taranto. Una rassegna di rilevanza nazionale che coinvolge anche molteplici nomi pugliesi e alla quale grande lustro è stato dato alla città di Noci. Il sobborgo murgiano compare sia come partner organizzativo, sia quale città natìa del poeta Antonio Natile e del violinista Giuseppe Amatulli.

Parlate di Luce è, per la precisione, una rassegna di poesia "abitata", organizzata e promossa dall'Associazione Culturale LAB-LIB, diretta dal poeta di spessore nazionale Biagio Lieti e che si inserisce nel ventaglio delle attività promosse dalle Politiche Giovanili del Comune di Carosino e dall'Ass. al Turismo e Promozione del Territorio della Provincia di Taranto. Fra i partner che, però, hanno collaborato all'organizzazione della rassegna compare orgogliosamente "L'archivio della Poesia Pugliese della Biblioteca di Noci", fortemente richiesto per la sua funzione e la sua ricchezza di contenuti storico-letterari. Ad oggi però il contributo dell'archivio sembra non essere stato del tutto fattivo. I lavori di ristrutturazione e di manutenzione che stanno vedendo la Biblioteca di Noci bloccata in questo periodo, hanno dunque consentito agli organizzatori di usufruirne solo dopo la conclusione della rassegna: una volta riaperta la biblioteca infatti, tutti gli eventuali testi raccolti potranno anche essere archiviati, come primo passo verso la diffusione di un lettura di qualità, che rivolga particolare attenzione alla letteratura corrente.

Ma questa non è l'unica novità per questa rassegna. Oltre ai poeti di rilevanza nazionale che si hanno recitato le proprie opere nelle date comprese fra il 27 e 28 aprile, oggi sarà dato spazio a poeti di rilevanza regionale. Fra questi ultimi compare il poeta nocese Antonio Natile, impegnato per offrire al pubblico una intensa lettura non-stop. Il violinista Giuseppe Amatulli, è stato chiamato invece per continuare a rafforzare attraverso la musica l'impegno civico della poesia. Ad Antonio Natile abbiamo rivolto qualche domanda per capirne di più su questa sua collaborazione.

"Parlate di Luce" è stata presentata come una manifestazione in grado di "far" comunità e di "parlare" della comunità. Perchè allora, secondo lei, dalla maggior parte delle persone la poesia viene vista come inaccessibile? "La poesia ha un valore universale, a differenza della storiografia racconta i moti interiori di ogni essere umano, il particolarismo emozionale, l'approccio sociale ed antropologico rispetto al viver quotidiano, contestualizzandolo eppure rendendolo libero da gabbie temporali, in un paradosso assolutamente affascinante. Parlate di luce, rassegna ideata e curata dall'amico nonchè poeta Biagio Lieti, a cui parteciperò assieme ad alcuni tra i migliori nomi della poesia contemporanea quali: Alfonso Guida, Lidia, Riviello, Giuseppe Goffredo, Raffaele Niro, Irene Ester Leo....e non solo, rappresenta un'occasione interessante per coniugare la poesia ai luoghi, ripristinandone l'assetto, riqualificandoli. L'incontro si fa prezioso, quale occasione di crescita e di vicinanza tra la poesia e le persone fisiche, e la poesia che abita i luoghi, e quindi anche le persone. Anche qui a Noci, in un passato recente con "Sempre Nuova è l'alba'' che ho avuto modo di curare nelle sue diverse edizioni abbiamo operato in tal senso: portare poeti e poesia nelle strade in mezzo alla gente, poiché la parola appartiene a tutti, senza cognizione di sorta. Più che inaccessibile riferendomi alla poesia, direi che è ancora vivo il timore reverenziale nei suoi riguardi, come verso i riguardi di chi scrive poesia. Molti limiti nascono dal non conoscenza, dalla mancanza. Dagli "operatori" della poesia, come in senso ampio della cultura è d'obbligo un impegno doppio, considerando i tempi in cui viviamo di crisi sociale soprattutto, da chi ne fruisce invece una maggiore attenzione direi sarebbe necessaria: innanzitutto leggere poesia, leggere molto e tanto; è la curiosità che va alimentata, assieme alla voglia di andare sempre un po' più in là, scavarsi, considerarsi esseri non a se stanti. La Poesia insegna la rivoluzione. Ma in primis questa parte da noi".

Come vive lei la "capacità di narrare" della poesia? E soprattutto quale contributo spera di darea questa manifestazione? "Fare e Parlare: idea e concretezza. Due capi dello stesso filo che si realizza nell'incontro con l'altro. Ecco nel far gruppo, nel riconoscersi e nell'aprirsi al mondo che si realizza la pienezza di quella che è una comunità. La parola non sempre parla di ciò che è concreto, ma anela anche al tangibile, passando per una strada che alimenta possibilità, sogni, chiarezze, luce...e lo fa a nostro beneficio. Abitata. Ovviamente la poesia stessa nulla sarebbe senza la compartecipazione umana di chi si impegna, diverrebbe un puro esercizio di stile. Ed allora così come le persone abitano le loro case, le piazze, le strade, così anche la Poesia ci da appuntamento e ci esorta a ritrovarci in questo modo. Porterò il mio contributo in termini di concezione personale di bellezza, come è giusto che sia, nella sua veste semplice, di ritorno e fame di terra, radici. Il mio essere dentro le cose ''piccole'', e molto prenderò dalla poetica dei miei colleghi di versi e parole. Mi piace pensare che questo sia uno scambio a doppio getto, un fluire in diverse direzioni, non necessariamente il dare e il ricevere soltanto, ma anche e soprattutto il vivere".

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