Emittente televisiva evade il fisco, la finanza scopre giro di fatture false

finanza-05CASTELLANA GROTTE (Bari) - I Militari della Compagnia Guardia di Finanza di Monopoli, hanno ultimato una verifica fiscale nei confronti di una emittente televisiva con sede legale a Castellana Grotte, scoprendo una ingente evasione fiscale finalizzata anche al conseguimento dei contributi pubblici per l'editoria erogati tramite il comitato regionale per le comunicazioni.

La maxievasione, come accertato dall'attività ispettiva, consisteva in un sofisticato sistema di triangolazione di fatture, relative ad operazioni inesistenti, che tre società erano solite utilizzare per azzerare il debito nei confronti dell'erario, conseguendo anche un fatturato fittizio, sul quale ottenere i contributi. In particolare, i finanzieri hanno eseguito una minuziosa ricostruzione delle movimentazioni fra le tre società, accertando l'emissione e l'utilizzo di fatture false, relative a spot pubblicitari e prestazioni di servizio mai avvenute, per un totale di oltre 4,3 milioni di euro. 

Al termine, e' stato proposto il recupero a tassazione di un imponibile pari a 1,5 milioni di euro ai fini delle imposte dirette ed oltre 450 mila euro ai fini i.v.a.. 

Il rappresentante legale delle tre società è stato denunziato all'autorità giudiziaria per "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti", "dichiarazione infedele" e "emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti" (artt. 2, 4 e 8 del d.lgs. 74/2000).

L'INTERVENTO DEL CORECOM- In relazione ai dispacci di agenzia relativi all'operazione della Guardia di Finanza che ha coinvolto un'emittente locale, il presidente del Corecom Puglia, Felice Blasi, ribadisce che "il Comitato Regionale per le Comunicazioni non ha competenza sulla legge sull'editoria e non eroga contributi. Il suo compito è quello di redigere l'istruttoria per la concessione delle provvidenze alle emittenti locali, ai sensi del DM.292". Il Direttore del Corecom, Domenico Giotta sottolinea inoltre "la grande collaborazione che c'è stata, c'è e ci sarà con la Guardia di Finanza che ha portato non solo a concludere l'inchiesta in atto, ma anche a vigilare e controllare situazioni di illegalità nella percezione di contributi pubblici".

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