Falso trasporto di materiale riciclato, sequestrate 43 tonnellate di plastiche

04-11-plastiche-gdfBARI - Nel corso di una mirata operazione di servizio scaturita dal monitoraggio degli automezzi in transito nell'area portuale barese, i Finanzieri del Gruppo Bari, congiuntamente a funzionari del locale Servizio Vigilanza Antifrode dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno controllato due autoarticolati trasportanti chilogrammi 42.900 di cascami, ritagli e avanzi di materie plastiche provenienti dall'Albania e diretti ad una azienda della provincia di Benevento.

Il prodotto, secondo la documentazione esibita, era da considerare assimilabile alle cosiddette "materie prime secondarie" - derivanti dal recupero e dal riciclo delle materie plastiche - disciplinate da una specifica normativa internazionale "UNIPLAST". Tale normativa contempla una serie di riferimenti di natura tecnica atti a definire le caratteristiche che devono possedere i prodotti della specie per poter essere riciclati e consentire, quindi, un risparmio di materie prime vergini.

In particolare, la conformità delle "materie prime secondarie" va documentata con una perizia giurata rilasciata da un organismo riconosciuto. Inoltre, durante il trasporto i relativi imballaggi devono riportare la "marcatura" prevista, nonché l'indicazione del lotto di produzione, della data di produzione, dei dati del produttore ed il richiamo alla norma UNIPLAST applicata.

Nello specifico, è stato, invece, constatato che il materiale trasportato era carente dei requisiti previsti e, quindi, assimilabile ad una "spedizione transfrontaliera di rifiuti", integrando il reato di "traffico illecito di rifiuti" di cui all'art. 259 del "Testo Unico Ambientale" (D.Lgs. 152/2006).

Si procedeva, pertanto, al sequestro di 42,9 tonnellate di scarto da plastiche e degli autoarticolati impiegati per il trasporto ed alla denuncia all'A.G. del rappresentante legale della società italiana destinataria del carico.

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