“Sagra dell’uva” di Castellaneta, il cooking show celebra la sperimentazione

10-08-uvaCASTELLANETA (Taranto) - La sperimentazione e l’entusiasmo dei giovani in cucina sono il “bottino” dell’edizione 2014 della “Sagra dell’uva”, terminata sabato scorso 4 ottobre con il cooking show tenuto nell’auditorium “7 febbraio 1985” di Castellaneta. (In foto al centro lo chef nocese Pasquale Fatalino)

FORMAT RINNOVATO - Con questo tesoro, infatti, comune di Castellaneta e Gal “Luoghi del Mito” hanno dato l’arrivederci al prossimo anno. Dopo alcuni anni di assenza, infatti, le due istituzioni hanno organizzato la sagra con un piglio differente, svecchiandone la forma e scegliendo un momento di riflessione (il convegno tenuto a Castellaneta Marina il 13 settembre, intitolato “Multifunzionalità dell’agricoltura e produzioni tipiche locali come volano del territorio”) e uno di distensione.

DIFFICOLTÀ E POTENZIALITÀ - Non poteva essere altrimenti, perché c’era da archiviare un periodo davvero duro per il comparto agricolo e per i produttori di uva. L’assessore comunale all’Agricoltura Gianrocco De Marinis, tracciando un bilancio dei mesi trascorsi, ha individuato due delle difficoltà patite: «Il clima, con le violente precipitazioni, ha alimentato la diffusione di patologie devastanti come la peronospera. A questo dobbiamo aggiungere il danno economico provocato dall’embargo Nato contro la Russia». Ma l’uva è anche potenzialità, «può alimentare l’economia – ha aggiunto De Marinis – perché non è solo un frutto da mangiare».

UVA DA LECCARSI I BAFFI! - Non si tratta di un’ovvietà. Perché tornando al cooking show di sabato, e guardando i piatti preparati dai ragazzi dell’alberghiero “Perrone” di Castellaneta e dell’agrario “Mondelli” di Massafra, c’è davvero da stupirsi. Divisi in squadre da otto, i ragazzi si sono sfidati a colpi di padella nella “cucina per una sera” allestita sul palco dell’auditorium, preparando piatti inaspettati e gustosi. Spaghetti con vongole e cozze su crema di pomodori e uva, filetto di maialino in crosta di pistacchi con salsa al primitivo, millefoglie con salsiccia norcina e crema di uva Crimson, bavarese all’uva con mandorle, solo per elencare alcune delle prelibatezze che hanno solleticato il palato dei giurati, sindaci e politici del versante ionico occidentale.

TUTTI VINCITORI - Una giuria che avrebbe dovuto indossare i grembiuli e cucinare ma che, al cospetto della bravura ostentata dagli alunni di “Perrone” e “Mondelli”, ha deposto i mestoli anzitempo. Sarà stata forse la supervizione dello chef Pasquale Fatalino, pugliese e “stella” della trasmissione Rai “La Prova del Cuoco”, a ispirare i giovani studenti, o la “febbre” della sfida, in ogni caso il risultato è riuscito a intimorire sindaci e assessori che non se la sono sentita di misurarsi con i fornelli. E per non dispiacere nessuno, hanno decretato un salomonico ex aequo.

IL RUOLO DELLA SCUOLA - L’obiettivo di richiamare l’attenzione sul prodotto, quindi, è stato centrato. Lo ha detto anche chef Fatalino, incalzato da Nicla Pastore e Pierluigi Patimo, conduttori della serata: «In questo modo mettiamo in risalto la nostra terra – ha detto – e prodotti eccezionali come la nostra uva. E poi vedere i giovani che mettono a frutto gli insegnamenti ricevuti è per me sempre motivo di emozione». Un plauso, quindi, anche al lavoro compiuto nelle scuola. A rappresentarla c’erano due dirigenti scolastici, Vincenzo Calabrese del “Perrone” e Vito Giuseppe Leopardo del “Mondelli”, entrambi convinti che l’istituzione debba essere interprete del territorio. E può farlo, nel caso specifico, insegnando come cucinare i prodotti tipici e come coltivarli.

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO - Qual è il messaggio lanciato dalla “Sagra dell’uva”? Il prodotto ha ancora margini di crescita, grazie soprattutto all’entusiasmo di chi lo produce, nonostante le difficoltà, e di chi riesce a scovare strade nuove per favorirne il consumo. Questi temi saranno il punto di partenza dell’edizione 2015.

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