Che fine ha fatto la recinzione del monumento ai caduti?

11-15monumentoaicadutiNOCI (Bari) - Che fine ha fatto la ringhiera metallica che avrebbe dovuto recintare il monumento ai caduti di via Cavour? È la domanda che l'architetto Francesco Raffaele Tinelli, progettista dell'opera, continua a porsi da molto tempo. Non solo per avere risposte sulla situazione in cui versa il monumento a lui stesso commissionato ma soprattutto per dare risposte al cittadino, fruitore dell'opera architettonica da circa 20 anni (in foto il monumento alle origini).


Il quesito posto dall'architetto è molto semplice ma difficile da risolvere dal momento che, ad oggi, nessuno è in grado di fornire risposte chiare. Sono da pochissimo trascorse le celebrazioni in onore dei caduti di tutte le guerre ma a ben pochi sembra sia interessata la questione relativa al monumento, dove si è soliti riunirsi con tutte le scolaresche e le autorità civili e militari in data 4 novembre. Ma vediamo con precisione quali sono gli elementi che fanno oggi del monumento ai caduti un monumento incompleto e, a questo punto diremmo, abbandonato.

Nel lontano 1992 l'architetto Tinelli presentò il progetto sul monumento ai caduti dopo esplicita richiesta da parte dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Dopo aver partecipato al concorso di idee, egli ebbe modo di veder realizzata un'opera a suo nome, di cui tutta la comunità nocese sarebbe stata fruitrice a vita. Il progetto prevedeva, oltre il monumento architettonico in sè, fatto di pietra di color chiaro, altri tre elementi distintivi di cui oggi non v'è traccia: canaletto a vista da dove sarebbe dovuta scorrere l'acqua simbolo del sangue dei caduti, due corpi illuminanti che avrebbero dovuto avere lo scopo di assicurare una determinata intensità luminosa nei periodi notturni ed infine, come cita la relazione del progetto stesso "una ringhiera metallica alta 40 cm verniciata di color nero, ai fini della protezione dell'opera, con unico accesso sul fronte della composizione".

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Di questi tre elementi, ci ricorda l'architetto, non v'è mai stata traccia. Ma cosa peggiore, la ringhiera sarebbe stata realizzata ed infine tolta "perché di intralcio alle bancarelle che ogni martedì sono solite posizionarsi nell'area adiacente". Come può esser stata rimossa per un così futile motivo un elemento distintivo appartenente ad un' opera monumentale? Ed ancora: come può esser stato rimosso un elemento che architettonicamente risponde a regole formali e tipologiche, derivate da uno studio attento della forma urbana? La ringhiera pare che sia stata prelevata e portata via nel primo decennio del 2000, dopo quasi dieci anni di vita. Da chi è stata rimossa? Per quale mero motivo? L'architetto continua imperterrito ad interrogarsi, con l'obiettivo di sensibilizzare quanti più cittadini possibili.

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