Raffigurazioni della Natività, la lezione di Chielli incanta la chiesa di S. Chiara

12 19 chielli amatulliNOCI (Bari) - Due secoli di storia dell'arte, dal '300 al '500 raccontati con professionalità e bravura dall'arch Giancarlo Chielli. La lezione di storia dell'arte organizzata dall'associazione Officina per Noci e tenutasi mercoledì sera nella chiesa di Santa Chiara, è stata un vero toccasana per quanti condividono l'amore per l'arte pittorica e allo stesso tempo ha voluto rappresentare un avvicinamento per i neofiti alla materia. Nella sua lezione, Chielli ha saputo amalgamare tecnicismi pittorici a espressioni semplici così da far comprendere a tutti l'alto valore espresso dalle opere che in quel periodo hanno illustrato la nascita di Cristo e che tutt'oggi rappresentano dei capolavori d'arte.

12 19 giotto nativitàE così il viaggio ha quale capostipite uno dei massimi esponenti della pittura dell'epoca, Giotto (a lato Natività di Gesù - riproduzione). Per Chielli, Giotto è artefice di una vera e propria rivoluzione. Introduce il disegno e lo sfrutta per sottolineare e valorizzare il volume, nonché la prospettiva che consente la descrizione dello spazio per rendere la composizione reale. Da una digressione in cui Chielli chiarisce che prima di Giotto tutti gli affreschi d'arte sacra erano raffigurati con lo sfondo oro oppure blu, si passa ad Ambrogio Lorenzetti e di qui il salto nel '400 con Lorenzo Monaco che introduce l'elemento della capanna della sacra famiglia come un'architettura fatta di travi e colonne a simboleggiare la struttura della Chiesa. Particolare attenzione Chielli l'ha posta su un quadro del Masaccio, precisamente nell' "Adorazione dei Magi", in cui sono rappresentati vicini la sella dell'asino ed il trono su cui è seduta Maria perché «tecnicamente sono costruiti allo stesso modo».

Passaggio a Domenico Veneziano che con la sua "pittura fiamminga" introduce una novità assoluta nello stile delle rappresentazioni: l'attenzione per il particolare. Questo tratto verrà largamente ripreso e diverrà caratterizzante della pittura tedesca. Con Piero della Francesca si introduce un altro elemento, la luce. I quadri di Piero della Francesca ed in particolare il "Pala di Brera" si caratterizza per le forme circolari e per la stessa intensità di luce che illumina tutti gli elementi rappresentati. Con Botticelli si entra nel filone dei "mistici", ovvero coloro che tendono alla negazione della prospettiva e protendono per uno sguardo più critico della storia, e Correggio con il quale si introduce la raffigurazione della natività notturna. Perché non parlare di Michelangelo, Leonardo e Raffaello che hanno caratterizzato l'arte pittorica dell'epoca? «Ci vorrebbero delle lezioni a parte» ha risposto l'arch. Chielli.

In ultimo Lorenzo Lotto che ha introdotto nella pittura elementi psicologici. E dopo? «A partire dal 1600 – chiarisce Chielli – il tema della natività viene meno perché ci sono altre esigenze». L'attenzione della platea ed il folto numero di presenze ha indotto gli organizzatori a pensare ad una nuova lezione d'arte da programmarsi probabilmente nelle festività pasquali, o ad una lezione monotematica dedicata ad un solo artista.

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