Noci-Norvegia con l'autostop: l'impresa riesce a due giovani nocesi

08 29 noci norvegia in autostopNOCI (Bari) - Sono tornati a casa e quindi possiamo dirlo: ce l'hanno fatta! Davide Carrelli e Giovanni D'Onghia (da dx, in foto), entrambi 20enni di Noci, sono riusciti nella loro impresa estiva. Noci-Norvegia in autostop, andata e ritorno, dall'11 luglio al 29 agosto, fino ad Å, ultimo paese dell'arcipelago norvegese delle isole Lofoten raggiungibile per strada. Duecento e qualcosa euro nel portafogli, duecento passaggi circa da perfetti sconosciuti in cambio di due chiacchiere e di una nuova amicizia: alcuni di loro li hanno ospitati, offrendo da mangiare, ma anche un letto in cui dormire. Per Davide e Giovanni un'esperienza di vita e una sfida con sè stessi indimenticabile, che riporta in auge uno degli antichi "miti" del viaggio, l'autostop, ormai in disuso, ma affascinante in quanto scoperta e conoscenza del mondo, grazie all'aiuto di altri uomini. E per i due giovani nocesi la grande sorpresa, in cui già riponevano fiducia, è stata proprio l'umanità, libera, incondizionata e amorevole, di chi li ha aiutati.

 

Davide frequenta la facoltà di Lingue straniere a Bari, mentre Giovanni studia Veterinaria con indirizzo alimentare sempre nel capoluogo pugliese. Amici da tempo, l'anno scorso si erano già cimentati in un'altra bell'avventura europea, l'InterRail, che permette con un biglietto speciale di muoversi in treno lungo le nazioni aderenti all'iniziativa, per un periodo di tempo limitato. Già allora l'esperienza fu straordinaria, con pernottamenti in parchi e ponti, a contatto con la vita di strada, armati di sacco a pelo. La fiducia nell'altro per Davide è un dare e ricevere e viceversa, l'altro deve capire di poter contare su di te e solo così ti aiuterà. Non andrà sempre bene, ma è bello pensare che i pensieri positivi ripaghino. Nella sua impresa con Giovanni, ad esempio, l'amore ha portato amore.

Partiti alle 20.00 dell'11 luglio da via T. Siciliani, zaino in spalla e ultimi saluti agli amici, trovano un passaggio da una signora putignanese, arrivando in poco tempo a Polignano. Prima sosta nella città di Domenico Modugno e primo 'play' al video dell'avventura, che è ancora in fase di montaggio per essere caricato su Youtube. Dopo Polignano, è la volta di Bari, ospiti di una congregazione religiosa, per poi spostarsi a Molfetta: quì trovano un fortunato passaggio per la capitale e da Roma, via per Firenze e San Gimignano. Il loro cartello di cartone, da bravi autostoppisti, in Italia dice "NORD (Ovunque)": la meta è il nord, più a nord possibile. Due ragazze francesi, in vacanza in Italia, puntano anche loro a nord e hanno un bagagliaio grande abbastanza per ospitarli nel viaggio: è l'occasione giusta per visitare e scoprire un'Italia ancora sconosciuta ai due nocesi, Riva del Garda, Trieste, Bolzano. "Posti affascinanti che c'hanno fatto ancora di più apprezzare la nostra nazione" confessa Davide e Giovanni aggiunge che la loro provenienza e l'argomento "Italia" è stato una marcia in più lungo il cammino.

08 29 noci norvegia in autostop 2Passato il confine italiano, arrivano subito in Germania, Mannheim, Francoforte, Amburgo, Kiel che confina con la Danimarca e di quì appunto la capitale, Copenaghen. La città è collegata da un ponte con Malmö, città svedese, ma chi li accompagna non chiede nulla sul pedaggio stradale: anche se fosse, ora Davide e Giovanni sono più ricchi, hanno raccontato ad un ragazzo indiano la loro storia, ricevendo in regalo 400 corone svedesi, l'equivalente di 45 euro circa. Un gesto indimenticabile per i due nocesi, che quando parlano di essere tornati arricchiti si riferiscono a questo (nei portafogli solo 10 euro, al ritorno). Arrivati in Svezia, si muovono ad ovest, verso Oslo, che vuol dire "impresa compiuta" o quasi. Una foto con la bandiera norvegese, poi postata sui social, vuol dire aver toccato con mano quel nord, inseguito sull'asfalto un pò in tutte le lingue e finalmente raggiunto. Il vero sogno si chiamava Nordkapp, il Capo Nord, cioè andare ancora più su, ma la gente del posto li distoglie dall'impresa e loro si godono la meta raggiunta, tra i caratteristici fiordi, gli sfondi montuosi, la magica luce dei lunghi giorni del vicino circolo polare artico. E' una delle estati più fredde, fanno sapere i nuovi amici norvegesi: 5 gradi, ma i due nocesi non hanno roba pesante con loro e arrangiano vestendosi a strati.

Con loro solo lo stretto necessario: un fornelletto, tenda da campeggio, pochi indumenti, 3 cellulari di cui solo uno per usare internet in caso di emergenza...e di wi-fi libero e un caricatore portatile, soprattutto per la telecamera. Quella doveva essere sempre pronta a filmare: il paesaggio, le tappe di un viaggio, le soste, i volti e le parole di chi ha aiutato nell'impresa. Alcune sono sui social, in lingua madre, accompagnate da foto e parole di sostegno e amicizia a questi due ragazzi che hanno compiuto una loro piccola grande impresa, senza chiedere nulla se non un passaggio in auto. Il resto è venuto da sè, dagli altri, alcuni dicono "per le loro facce rassicuranti" (due signore musulmane li hanno accompagnati in auto, di notte), per il loro essere italiani, per i cartelli che aspiravano al nord o semplicemente perchè avevano bisogno di una mano per andare avanti. C'è chi ha detto di non aver neanche letto il cartello, l'autostop si fa e basta, come lo si faceva un tempo: per non essere soli in viaggio, per la sorpresa nel conoscere chi è o chi sono quei due fermi sul ciglio della strada, nella speranza che non siano due brutte persone, insomma...gli si dà fiducia. Ci si brucerà, si farà di tutto per non bruciarsi e se andrà bene, due nuove persone entreranno nella propria vita per formare o un ricordo o un'amicizia futura, come nel caso dei due nocesi che sono rimasti in contatto con diversi dei loro "benefattori". Per Davide, l'amore ha vinto...e l'autostop, pure.

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