Nicola Bauer, il galantuomo che non c’è più

09 13 nicola bauerNOCI (Bari) - Sono passati 10 anni da quando il prof. Nicola Bauer ha lasciato la sua comunità e la sua famiglia. Nel decennale della scomparsa una cerimonia tenutasi ieri sera organizzata dal periodico Nocigazzettino in collaborazione con la biblioteca comunale Mons. Anastasio Amatulli ed il Comune di Noci al Chiostro delle Clarisse ne ha ricordato la figura. «Un galantuomo che non c’è più» scriveva Tommaso Francavilla, recentemente scomparso, sul Corriere del Mezzogiorno all’indomani della sua morte avvenuta l’ 11 settembre 2005 (in foto Nicola Bauer 1930-2005).

Tantissimi gli amici, i simpatizzanti politici di centrodestra, i colleghi che hanno partecipato all’evento. Nato il 26 marzo 1930 Nicola Bauer insegna italiano e latino al liceo scientifico “L da Vinci” di Noci. Un istituto che lui stesso ha contribuito ad erigere quando di pari passo con il ruolo di insegnante era assessore alla cultura (1965-69). Sempre alla fine degli anni ’60, come testimoniato d’altronde da Vito Liuzzi, si deve a Bauer la fondazione della biblioteca comunale cittadina. Da sempre legato alla sua terra, Nicola Bauer inizia un percorso di rivalutazione storica dei luoghi che lo circondano e della sua città.

09 13 libro bauerNel 1979 inizia una proficua collaborazione con la rivista “Riflessioni – Umanesimo della pietra” che lo porterà, in tandem con l’arch Ciccio Giacovelli, a chiudere una lacuna sugli studi storici nocesi che perdurava dalla scomparsa di Pietro Gjoia. «Le riflessioni (i saggi) scritti a quattro mani con Ciccio Giacovelli forse oggi non li pubblicherei più perché ormai superati – dice il direttore della rivista martinese Domenico Blasi – ma hanno segnato un passo fondamentale per capire l’evoluzione storica di questo territorio a cavallo tra la valle d’Itria e la murgia dei trulli». Il lavoro storiografico di Bauer si cementifica nella collaborazione con il periodico fondato nel 1968 e con i lavori pubblicati da Schena “Noci nell’800 e la formazione del suo territorio” e “Noci e la Repubblica Napoletana. Vicende del 1799 in una cronaca inedita”. Il riconoscimento ufficiale come storico locale, avviene a seguito della pubblicazione di “Noci nel primo Novecento. Un viaggio esplorativo” (Schena Editore) che gli vale il plauso del mondo accademico e degli storici regionali. Il ciclo delle pubblicazioni si chiude nel 2005, post-mortem, quando viene divulgato “Le doti del buon medico” da lui stesso curato.

In qualità di docente si è contraddistinto per il lavoro educativo sugli studenti nocesi e per la dedizione alle materie umanistiche. Da amministratore, la gente lo disegna come fermo nelle proprie posizioni ma di animo gentile: il giusto mix per guidare una città. Non si scompose infatti quando nel 1994, così come riportano le cronache dell’epoca, fu costretto dalla cittadinanza a rimuovere l’aquila imperiale che la ditta delle luminarie installò durante la festa dei SS Medici. L’aquila, che rimandava al simbolismo fascista, fu rimossa nel giro di un giorno. «Attento ai particolari» per il sen Piero Liuzzi che lo erige a mentore della propria esperienza da primo cittadino.

Nonostante Nicola Bauer abbia lasciato un segno profondo nella sua comunità, non esiste ad oggi una biografia ufficiale dell’illustre politico e storico, una macchia che pesa come un macigno sulla coscienza collettiva cittadina. Sarà anche per questo che la delegazione di Fratelli d’Italia –An ieri sera ha consegnato nelle mani del sindaco Domenico Nisi formale richiesta per intitolare un luogo pubblico alla memoria di Nicola Bauer.

Notizie da Noci

© RIPRODUZIONE RISERVATA