Gentile picchiato prima di cadere in mare

aerea_tarantoTARANTO - È stato picchiato e buttato in mare. Il suo assassino, forse, gli ha schiacciato la testa sul fondo fino a quando non è annegato. L'autopsia ha fornito una nuova e agghiacciante lettura alla morte di Giuseppe Gentile, il massafrese trentaseienne con origini nocesi ritrovato cadavere il 17 aprile scorso tra i pali delle cozze del Mar Piccolo a Taranto.

 

La sua vettura invece era stata ritrovata sul ponte di Punta Penna con le quattro frecce accese. In un primo momento le indagini si allacciavano ad un suicidio visto il biglietto che fu ritrovato sul cruscotto dell'auto con su scritto "Se succede qualcosa chiedete alla coscienza di loro due" e il nome di due conoscenti. Ma, dati i nuovi elementi, Gentile, autista per una ditta, pare non essersi suicidato. L'esame necroscopico ha accertato che è annegato ma ha escluso che si sia lanciato in mare dal ponte, come invece si era ipotizzato precedentemente. Per la Capitaneria di Porto le correnti marine quel giorno soffiavano verso il largo e quindi avrebbero spinto il corpo verso un'altra direzione che non fosse il luogo della scoperta. Il medico legale invece ha accertato la frattura del setto nasale ed una tumefazione al volto, come se l'uomo fosse stato picchiato prima di essere risucchiato dalle onde. (Foto dal web)

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