Paolo Conforti: sono felice della verità

ConfortiNOCI (Bari) - Si è conclusa con l'assoluzione piena per il consigliere comunale Paolo Conforti la causa penale aperta a suo carico nel 2012. Non vi fu nessun ostacolo sull'operato degli agenti di PM in seguito ad un accertamento per lavori edilizi in via Rocco Scotellaro e nessuna frase minacciosa fu pronunciata nei loro confronti.

A dirlo è lo stesso Conforti in un comunicato, diffuso in questi giorni alla stampa locale, con cui ha reso nota la sentenza di primo grado n° 3846/2015, del 12-11-2015, del giudice Gaetano Cingari del Tribunale di Bari, seconda sezione penale, in base alla quale si stabilisce che appare oltremodo chiaro che la condotta del CONFORTI non fu caratterizzata da alcun elemento proteso ad impedire o ad ostacolare l’attività funzionale dei pubblici ufficiali”. Ed in conclusione di sentenza si ribadisce: “appare chiaro che il ruolo assunto dal CONFORTI ebbe ad essere unicamente quello del cittadino preoccupato di esprimere una propria protesta, perché non soddisfatto delle risposte alle sue richieste rivolte alla struttura amministrativa, piuttosto che di soggetto intenzionato ad eludere un accertamento cui si era già tranquillamente sottoposto”. "Per questi motivi - conclude il giudice - visto l'art. 530 2° comma c.p.p. assolve CONFORTI Paolo dall'imputazione a lui ascritta perchè il fatto non sussiste". Ampia soddisfazione da parte del consigliere comunale NCD dopo oltre tre anni di procedimento penale "è stato molto duro umanamente - dice nel comunicato Conforti - e confesso che la strumentalizzazione politica che ho subito è il meno rispetto al profilo intimo. Da oggi nessuno può più usare questo basso espediente per adombrare la mia persona. Confesso che il sollievo più grande lo provo per mia mamma, mio papà ed i miei fratelli, che in silenzio hanno sofferto, mi hanno sostenuto ed hanno aspettato il momento di verità. Li ringrazio col cuore".

 

Il comunicato del consigliere comunale Paolo Conforti

Dopo anni di sofferenza in cui ho dovuto portare sulle mie spalle falsità di ogni sorta, sono felice che finalmente è ristabilita la verità.

Chi come me ha fatto sacrifici fin da bambino, a 9 anni lavoravo dal parrucchiere, da adolescente mi alzavo 4:30 del mattino per lavorare al bar. Gli studi universitari me li sono pagati pulendo piatti e preparando antipasti. Ho conseguito la laurea in tempi brevi e con ottimi risultati. Mi sono impegnato ed ho sempre sperato in un mondo buono. Mai avrei immaginato di farmi carico di tanta cattiveria e falsità. Sono tuttora costanti i tentativi di infangarmi. Ma per fortuna oggi posso ripristinare una verità.

Tutti ricordano la presunta vicenda avvenuta al comando dei vigili urbani, dove, organi di stampa e strumentalizzazione politica, falsamente volevano farmi passare per un arrogante litigioso. Con la meraviglia di chi mi conosce realmente, nella mia mitezza e nelle “battaglie” per le cose giuste e contro le ingiustizie sociali.

Con sentenza n°3846/2015, del 12-11-2015, del giudice del Tribunale Penale di Bari, sono stato assolto in formula piena dall’imputazione a me ascritta perché il fatto non sussiste.

Di seguito alcuni passaggi della sentenza che potete leggere:

“compiuta l’istruttoria dibattimentale, devesi concludere che non si evincono elementi idonei a configurare oggettivamente i fatti contestati all’imputato”, “la ricostruzione dell’evolversi della vicenda appare del tutto diversa dall’ipotesi contestata”, “nessun impedimento fisico il CONFORTI oppose all’accertamento, ma anzi si pose a disposizione per mostrare la documentazione in suo possesso”, “le dichiarazioni dei testi coincidono con la versione fornita dall’imputato”, “appare oltremodo chiaro che la condotta del CONFORTI non fu caratterizzata da alcun elemento proteso ad impedire o ad ostacolare l’attività funzionale dei pubblici ufficiali”, “appare chiaro che il ruolo assunto dal CONFORTI ebbe ad essere unicamente quello del cittadino preoccupato di esprimere una propria protesta, perché non soddisfatto delle risposte alle sue richieste rivolte alla struttura amministrativa”

In definitiva non v’è stato nessun litigio, come alcuni organi di stampa hanno voluto far credere. Oggi faccio questo comunicato stampa perché è dovuto e ricopro anche un ruolo istituzionale, ma confesso che umanamente per me è molto doloroso riaprire questo capitolo, nonostante oggi finalmente si ripristina la verità. Quando mi sono trovato dentro questo ciclone, mediatico ed infamante, avevo 28 anni, stavo definendo un nuovo ruolo sociale e tutto questo mi ha fatto soffrire psicologicamente. Tre anni di processo non li auguro a nessuno. Ho fatto sacrifici per sostenere immani spese legali. Sempre nel mirino di registi della macchina del fango, di chi (per sua convenienza) ti vuol far passare per quello che non sei, in ogni occasione. Ho rinunciato al ruolo di amministratore della mia azienda. In questo periodo non mi sono sentito padrone a casa mia e della mia identità, è stato molto duro umanamente e confesso che la strumentalizzazione politica che ho subito è il meno rispetto al profilo intimo. Da oggi nessuno può più usare questo basso espediente per adombrare la mia persona. Confesso che il sollievo più grande lo provo per mia mamma, mio papà ed i miei fratelli, che in silenzio hanno sofferto, mi hanno sostenuto ed hanno aspettato il momento di verità. Li ringrazio col cuore.

E soprattutto spero che nessuno più a Noci, che è un paese civile, debba sperimentare la mia disavventura. Guardiamo avanti.

 

Notizie da Noci

© RIPRODUZIONE RISERVATA