Scontro treni, anche il sindaco Nisi ai funerali di Andria

07 17funeraliandriaNOCI (Bari) – C’era anche il Sindaco Domenico Nisi di Noci, insieme al Sottosegretario di Stato Angela D’onghia, ieri ad Andria, a dare l’ultimo saluto alle vittime dello scontro tra treni accaduto lo scorso 12 luglio. Il primo cittadino infatti, insieme alle altre cinquemila persone accorse al palazzetto dello sport, hanno voluto con la loro presenza esprimere vicinanza e cordoglio alle 13 famiglie delle vittime che hanno deciso di partecipare ai funerali collettivi. Le altre 10 famiglie delle vittime hanno invece preferito salutare i propri cari con un rito privato (foto www.tgcom24.mediaset.it).

I funerali pubblici e collettivi di ieri 16 luglio 2016 si sono svolti, come anticipato da tutti i giornali locali e nazionali, davanti alle più alte cariche dello Stato: erano presenti infatti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro.

Coraggioso l'arcivescovo di Andria, il monsignor Luigi Mansi, che ha pronunciato parole coraggiose, durante l’omelia, accusando la politica di aver trascurato alcune regioni del Paese: "Per tanti, troppi anni” ha difatti dichiarati, “le nostre terre sono state considerate le periferie di tutta l'Italia". "Le nostre coscienze sono state addormentate, zittite, da prassi di vita alle quali ci siamo troppo abituati giungendo a considerarle normali ma che non lo sono", ha detto ancora Monsignor Mansi. "Non lo sono affatto quelle prassi dell'economia in cui non si pensa al valore della vita delle persone ma a calcoli ottusi di convenienza e interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere. Per troppi anni e per tante persone queste terre sono state considerate le periferie dell'Italia, speriamo che si sospenda questo fare e che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili, a cominciare proprio dalle periferie".

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