“Un solo giorno non basta”: si conclude il programma nocese dello Sprar

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NOCI (Bari) – La cronaca degli ultimi anni e in particolare quella degli ultimi giorni non smette di raccontarci storie di uomini e donne che provengono da molto lontano, attraverso il mare, in cerca di quella che per molti è VITA. Molte storie parlano di costruzioni di muri invalicabili e di violazioni di diritti fondamentali dell’uomo, molte altre, invece, di accoglienza e amore condiviso.

Lo Sprar è una realtà di amore e condivisione che bacia i nostri territori e ci aiuta a conoscere storie, usanze, cibi e tradizioni dal mondo.
07 02 sprarconclusioneprogetto5Gli incontri previsti per il progetto “Un solo giorno non basta” #WithRefugees, hanno coinvolto varie realtà nocesi, partendo da coloro che rappresentano il futuro del nostro Paese e quindi i giovani e gli studenti dell’ISS Agherbino di Noci, che con dialoghi e incontri hanno potuto approfondire il tema dell’accoglienza dei rifugiati e del diritto d’asilo: “un dialogo franco e approfondito anche sui luoghi comuni che inficiano il rapporto con il diverso”  come è stato definito dall’ass. Nero, ente gestore del progetto Sprar dal 1 gennaio 2017.
Attenzione particolare è stata data al valore delle storie, da sempre il mezzo migliore per trasportare chi ascolta in un’esperienza vissuta: è stato questo il modo in cui la nostra tradizione, costituita dagli anziani del Centro Anziani di Noci e le storie dei rifiugiati che vivono sul nostro territorio si sono incontrate, ma soprattutto sono state diffuse ai non presenti tramite la puntata in diretta dalla sede della web radio nocese Yes We Radio.
Infine si è dato spazio alla condivisione dei cibi, stimolo perfetto per la convivialità,con il pranzo sociale organizzato presso il Parco della Madonna della Croce e l’apertura delle case dei beneficiari del progetto Sprar ai volontari come gesto di accoglienza e di fiducia reciproca.
07 02 sprarconclusioneprogettoIl grande evento finale, si è svolto il 30 giugno presso l’atrio della Biblioteca comunale Mons. Amatulli, in partnership con l’Istituto di Alta Formazione “Eccelsa” di Alberobello. Una vera e propria gara di cucina che ha visto confrontarsi alcune personalità della giunta comunale, nello specifico l’ ass. Lorita Tinelli, il vicesindaco Marino Gentile e l’ass. Lucia Parchitelli con alcuni studenti dell’ISS Consoli-Pinto e alcuni rifugiati e operatori guidati, sapientemente dallo chef e professore Paolo Miccolis. Dopo la formazione e la presentazione delle due squadre da parte del conduttore e giornalista Antonio Lorusso, i partecipanti si sono sfidati nella preparazione e cottura di piatti tipici dei paesi di provenienza dei rifugiati: il risotto basmati con peperoni e pomodori dal Senegal, la samosa di manzo con menta e chatney di coriandolo dal Bangladesh e, infine, un piatto pugliese tradizionale come le strascinate con funghi, pomodori secchi, rucola, cacioricotta affumicata e bianco di melenzana. Durante la degustazione dei piatti e del vino da parte del pubblico, la giuria costituita da Teresa Parchitelli, istruttrice di primo soccorso, VitoAntonio Giuliani, agronomo e lo chef Miccolis ha decretato vincitori la squadra B, (foto in basso), con 34 punti su 39 e consegnato a tutti i partecipanti la medaglia e l’attestato di partecipazione.
Hanno concluso l’evento gli interventi degli assessori e del vicesindaco del comune di Noci, che hanno sottolineato l’importanza del donare all’ altro,come fonte di ricchezza e l’apertura da parte dell’amministrazione comunale ai rifugiati, merito riconosciuto anche dallo Sprar.
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