"Facciamo muro contro la violenza", in ricordo di Federica e Andrea

11 22 murocontrolaviolenzainricordodiFederica1NOCI (Bari) - Federica e Andrea, madre e figlio, sono state vittime della furia omicida e suicida dell'uomo che diceva di amarli, Luigi Alfarano.

L'evento "Facciamo muro contro la violenza" tenutosi il 20 novembre nel Chiostro di San Domenico, organizzato dalla Real Volley Noci, rientra negli eventi che il Comune di Noci ha patrocinato in occasione dell'imminente "Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne", che ricorre il 25 novembre.
La società di pallavolo nocese Real Volley, tramite il presidente Giuseppe Mastropasqua, ha voluto sottolineare l'esigenza di organizzare questo incontro che ha affrontato l'importante tematica della violenza sulle donne, ricordando Federica De Luca, arbitro Fipav (Federazione Italiana Pallavolo) e il suo figlioletto di 4 anni, Andrea, uccisi il 7 giugno 2016.

All'incontro formativo e informativo ha preso parte Rita Lanzon, madre e nonna delle vittime, che ha raccontato ai presenti la storia di Federica, brillante e solare arbitro nazionale di pallavolo, che nel 2015 aveva deciso di separarsi dall'uomo che amava, Luigi Alfarano, dopo aver scoperto che questi aveva patteggiato un anno e otto mesi di reclusione per aver molestato una sua collaboratrice, venendo poi anche a conoscenza di alcuni contatti telefonici e filmati registrati nell'auto usata per il lavoro. Il 7 giugno 2016 i due coniugi avrebbero dovuto, in sede legale, discutere della loro separazione, ma l'uomo ha posto fine alla vita di Federica stordendola, debilitandola e strangolandola nella loro casa e alcune ore dopo ha ucciso suo figlio Andrea e infine si è tolto la vita.
La signora Rita ha voluto ricordare come, apparentemente, non vi fosse nessun segno di violenza domestica all'interno del nucleo familiare, ma in realtà Alfarano aveva a lungo soggiogato la donna, anche solo detenendo in famiglia il potere economico. Oltre a questi atti di violenza Rita Lanzon ha inoltre aggiunto che l'omertà e l'indifferenza dei vicini, nel non aver avvertito le istituzioni per tempo, hanno ucciso nuovamente Federica.
Rita ha infine ringraziato la società per l'invito ricevuto e si è scusata per l'assenza del padre della vittima, Enzo De Luca, dati i numerosi impegni che li vedono partecipi nella "Settimana in ricordo di Federica" indetta dalla Fipav Puglia. 

A intervenire durante la serata anche l'assessora e psicologa Lorita Tinelli, che ha voluto ricordare come vi siano oltre 7 milioni di donne nel mondo che, almeno una volta nella loro vita, hanno ricevuto violenza di genere e ha espresso la totale vicinanza delle istituzioni a tutte coloro le quali vogliono e devono denunciare con coraggio e forza la violenza subita; successivamente è intervenuta la sociologa Angela Lacitignola, presidente del centro antiviolenza "Andromeda", che ha voluto sottolineare l'importanza dello sport come fenomeno di constrasto alla violenza e come aiuto fondamentale per l'autodeterminazione delle donne.
Infine sono intervenute la senatrice Angela D'Onghia, che ha ringraziato la signora Rita per la sua testimonianza e ha evidenziato come più di qualsiasi legge questa punisce chi cerca di perpetrare atti di violenza di ogni genere e la professoressa Giulia Basile, referente dell'associazione "Toponomastica femminile", che ha ricordato come anche per la toponomastica (scienza che studia i nomi di luogo) sia operata una discriminazione di genere, su una media di 100 vie intitolate agli uomini, infatti, solo il 3% è dedicato alle donne. 
11 22 murocontrolaviolenzainricordodiFederica2La serata si è conclusa con il regalo, da parte delle giovani pallavoliste, della maglia ufficiale della società nocese Real Volley con i nomi di Federica De Luca e Andrea, vittime di un amore malato. 

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