“Caccia al tesoro” nei contenitori di abiti usati

06 21 Cassonettiabitiusati 2NOCI (Bari) - Non potrete non esservene accorti: fino a pochissimi giorni fa, nei pressi dei cassonetti adibiti alla raccolta di abiti usati (da destinarsi in teoria ai bisognosi) regnava il caos totale! Interi marciapiedi ostruiti da una montagna di abiti di ogni tipo, taglia e colore, come se qualcuno avesse riversato in strada il contenuto di interi armadi. Cosa può essere accaduto? Quale “tesoro” cercava chi ha passato in rassega ogni sacrosanto contenitore di abiti usati che Noci ospiti?

06 21 Cassonettiabitiusati 1Attraverso i social, le immagini dello “scempio” si sono subito diffuse a macchia d’olio.
“Guardate che vergogna!”; “Incivili!”, “Ma si può?”- questi i commenti che grosso modo accompagnavano i post dall’impatto visivo assai più eloquente.

Subito ci sì è confrontati: “Anche in via Armonia” e “Anche in via Di Vittorio”- erano le risposte ai commenti di chi aveva immortalato la medesima scena da altre zone del paese. Assai improbabile che i primi caldi estivi abbiano influito così tanto sui neuroni da indurre ad un simile comportamento, reiterato con le medesime modalità da un capo all’altro di Noci.

Subito scongiurata anche l’ipotesi che tutti i contenitori fossero pieni a causa del mancato ritiro, e che non potessero quindi contenere altri capi di vestiario. “Neppure si fosse diffusa la voce che qualcuno abbia dimenticato un portafogli ricolmo di banconote in una giacca!”-Ironizzava qualcuno.

“Guardate che gli abiti tenuti meglio li rivendono ai mercatini per quattro spicci”- ricordavano altri, in maniera molto più realistica. Purtroppo, è ciò che effettivamente succede: crediamo ingenuamente di compiere un’opera buona verso i più bisognosi e invece andiamo ad impinguare le tasche di qualcuno che vende dopo aver  “acquistato” a costo zero.

Le inchieste migliori, lo si sa, le conducono i cittadini stessi e sulla “piazza” di Facebook qualcuno ha giurato  di aver visto le stesse facce rovistare in ogni singolo contenitore, magari nella speranza di trovare qualcosa di carino in quelle "boutique" sui generis.
Quali che siano stati i motivi, dal far shopping gratuito al rivendere lucrandoci sopra, fino alle più fantasiose speranze di trovare un portafoglio traboccante o una vecchia lampada con un genio pronto ad esaudire ogni desiderio, ci sentiamo di rivolgere ai “rovistatori” un gentile invito. Qualora progettaste altri “giri di perlustrazione” rimettete al proprio posto ciò che non si è rivelato di vostro gradimento. Sapete com’è: sono gratuite anche le dimostrazioni di civiltà.

 

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