La transumanza è patrimonio dell'Unesco: anche a Noci le vie storiche

12 14 transumanza 1NOCI (Bari) – Tre i patrimoni dell'Unesco osservabili nel nostro territorio: ai più conclamati Trulli di Alberobello e ai muretti a secco si unisce la Transumanza. Lo scorso 11 dicembre, infatti, l’Unesco ha proclamato patrimonio immateriale dell’umanità le migrazioni stagionali del bestiame, le cui vie toccano anche il territorio nocese.

Per transumanza si intende il complesso delle migrazioni stagionali del bestiame di grossa e media taglia spontanee o condotte dai cosiddetti “pastori transumanti”, su percorsi di grande raggio e accentuato dislivello, dalle regioni di pianura a quelle montuose e viceversa. Questo fenomeno di origini antichissime riguarda le regioni mediterranee e alpine, intrecciando la storia delle tre nazioni (Italia, Grecia e Austria) che hanno presentato il dossier di candidatura della pratica pastorale della Transumanza a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

Le vie della transumanza, nella nostra nazione, riguardano specialmente la zona Alpina12 14 transumanza 4 e l’area appenninica centro-meridionale tra Molise, Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia. Proprio verso il Tavoliere della nostra regione, infatti, sono diretti molti dei tragitti e dei tratturi dei pastori transumanti. Coinvolto anche l’agro nocese secondo gli studi dell’architetto Orazio P. Sansonetti, già esposti in una conferenza dell’edizione 2018 di “Settembre in Santa Chiara” (puoi leggere il nostro articolo cliccando qui).

"Il Paretone del Diavolo è un’antica via della transumanza” – ha spiegato l’architetto Sansonetti a Noci24.it – “che fa parte del tratturo Lucanio Orientale Melfi-Castellaneta-Mottola. Segna il confine tra il comune di Noci e quello di Gioia del Colle: ognuno dei due comuni vede un muro nel proprio territorio, con al centro una zona di nessuno per il percorso del bestiame. Per ben 12km è leggibile lo sviluppo nel nostro territorio di questo tratturo, che prevedeva come importante zona di sosta Masseria Scozia. Qui sono presenti degli jazzi che avevano la funzione di far sostare il bestiame”. Inoltre, nella zona della Pentima (vicino Monte Imperatore) vi è una grossa specchia - un accumulo di pietre - alta circa 7-8 metri e detta “Del Cacatone”, utile ad osservare dall’alto questa via della transumanza.

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Insomma, questa notizia non può che sottolineare il patrimonio culturale del nostro territorio con la prospettiva di azioni importanti dal punto di vista turistico: ne sono un esempio i sentieri e i percorsi guidati lungo il “Paretone del Diavolo” già organizzati dallo stesso arch. Sansonetti con Puglia Trek&Food. Itinerari turistici e naturalistici non potrebbero che valorizzare un territorio pieno di potenzialità riconosciute a livello internazionale come il nostro, in cui risultano anche apprezzabili i muretti a secco (la loro tecnica di costruzione è patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2018) e i trulli (i più celebri, quelli di Alberobello, sono patrimonio dell’Unesco dal 1996).

Fonte foto: Puglia Trek&Food, arch. Orazio P. Sansonetti

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