Le attività dei Carabinieri in provincia di Bari nel 2009

Il_Col._Antonio_Bacile

BARI - Anche quest'anno, come di consueto, il Comando Provinciale Carabinieri di Bari, ha tracciato un bilancio delle attività condotte nel 2009. L'impegno profuso in questo anno, finalizzato a potenziare la qualità dell'attività operativa su più fronti, in particolare quello dei reati contro la persona e della lotta alla droga, si è tradotto in una strategia che ha posto un freno al dilagare delle molteplici realtà criminali nel capoluogo ed in provincia. La prevenzione, nella lotta alla criminalità, resta la strategia vincente per combattere il suo sistema di potere, incidere sulle sue complicità, estirpare le coperture che creano cultura, prassi e contesti mafiosi. Tra le insidie più grosse, i minori "utilizzati" dalla malavita, la cui crescita resta troppo spesso intrappolata nella logica della violazione delle regole, della violenza e della sopraffazione, come unico metodo per emergere ed ottenere facili guadagni.

In questo ambito, l'Arma, nel suo operare quotidiano accompagna ad una mirata e proficua attività repressiva una sempre maggiore attenzione alla diffusione della cultura della legalità intesa come una possibilità concreta di continuare ad educare informando i più giovani, "vivendo i luoghi", realizzando reti concrete tra i cittadini  e l'istituzione stessa (ne sono una prova concreta i percorsi didattici sulla legalità che l'Arma porta ogni anno nelle scuole). Sul piano delle attività criminali emergono: l'estorsione, gestita con le formule intimidatorie tipiche del racket, spesso in stretta connessione con il reato associativo, come è emerso al termine di alcuni processi di mafia, resta una delle attività illecite tradizionali. L'usura, praticata con moduli, diversamente articolati, in cui l'inserimento del crimine organizzato può non risultare immediatamente riconoscibile, rimane fonte primaria per l'accumulazione di liquidità e per l'appropriazione di imprese commerciali e produttive, nonché atavica espressione del predominio criminale sul territorio. I reati predatori che, privilegiati dalle centrali malavitose in argomento, restano un importante introito che consente alle compagini del malaffare di finanziarsi e talvolta rigenerarsi. La detenzione e spaccio di droga. Particolare menzione va data, infine, all'attività svolta dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale, cui spetta il merito della risoluzione di numerosi gravi delitti, che solo l'utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici ha reso possibile. Tra cui, va ricordato l'apporto fornito per il buon esito delle indagini relative alla tentata rapina perpetrata in Noicattaro lo scorso 27 settembre, a seguito della quale rimase mortalmente ferito uno dei rapinatori e veniva poi tratto in arresto il complice.

 

ATTIVITÀ REPRESSIVA

I dati relativi all'attività di prevenzione e contrasto dei reati in Bari e Provincia - al 5° posto su scala nazionale per numero di abitanti con quasi 1.560.000 cittadini distribuiti su una superficie di 5.138 kmq- sono eloquenti:

­       2816 arresti in totale;

­       108 persone arrestate per associazione a delinquere e 37 di stampo mafioso;

­       631 arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con quasi 100 kg di droga sequestrati;

­       397 arresti di cui 94 sono stati eseguiti per furti in esercizi commerciali, 61 per furti di autovetture, 38 per furti in abitazioni e 22 per scippo;

­       163 rapinatori assicurati alla giustizia;

413 sorvegliati speciali arrestati in violazioni di obblighi imposti dall'A.G. e 218 per evasione dagli arresti domiciliari;

­       100 gli arresti per estorsione e 25 quelli per stalking;

­       Una sessantina infine, gli extracomunitari arrestati per inosservanza dei provvedimenti di espulsione.

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