Liliana Segre: 17 associazioni locali firmano una petizione per conferirle la cittadinanza onoraria

03 1 PetizioneLilianaSegreNOCI - Ben 17 associazioni presenti sul territorio hanno sottoscritto una petizione da presentare in Consiglio Comunale affinché sia conferita la cittadinanza onoraria nocese alla senatrice Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute all’Olocausto ancora viventi. Tra le motivazioni addotte figurano la sua costante testimonianza contro l’odio e il razzismo e la sua attività di educatrice delle nuove generazioni ai valori autentici, sani e sacri della Costituzione.

La senatrice a Vita Liliana Segre, con ancora tatuato sul braccio quel numero (perché dei numeri gli ebrei diventavano all’interno di quei campi di sterminio) ha recentemente ottenuto la cittadinanza onoraria da parte di diversi comuni di tutta Italia. Tra di essi potrebbe presto figurare la nostra Noci. Ben 17 associazioni presenti sul territorio (otto delle quali appartenenti alla rete P.R.E.S.S) hanno infatti sottoscritto una petizione da presentare in Consiglio Comunale affinchè la Segre diventi cittadina onoraria di Noci. Tra di esse figurano: AGESCI1 e AGESCI2; AVIS NOCI; BRIGATE PER L’AMBIENTE; CENTRO CULTURALE GIUSEPPE ALBANESE; CeSAP (Centro studi abusi psicologici) ASP; DARF; DIMENSIONE FAMIGLIA; ECO EVENTI; LIBRINTESTA; NOCI BANCO SOLIDALE; PRESIDI DEL LIBRO; TOPONOMASTICA FEMMINILE PUGLIA; ZOE; UTEN; PUGLIE’ e VIVERE D’ARTE EVENTI.

Tra le motivazioni addotte figurano la testimonianza attiva e costante che la Segre instancabilmente promuove contro l’odio e il razzismo e la sua attività di educatrice delle nuove generazioni ai valori imprescindibili della Costituzione. Del resto, di testimoni diretti dell’orrore scaturito dalla ferocia del nazifascismo ne sono rimasti in vita veramente pochi, purtroppo. Liliana Segre è tra di essi, tra i fortunati che per un soffio sono riusciti a scampare all’Olocausto e a una morte orribile. Sicuramente, studiare sui libri di storia certe pagine del nostro passato è ben diverso dal sentirselo raccontare in prima persona da chi qui momenti gli ha vissuti. Nessun libro di storia e nessun film riusciranno mai a spiegare a fondo la pagina più orrenda della nostra storia umana e sociale quanto la voce strozzata dei diretti protagonisti di questo capitolo che non può e non deve essere cancellato, anche se lo si vorrebbe.

E’ una scelta coraggiosa, quella della Segre: raggiunta una ragguardevole età diventa ancor più pesante ripercorrere gli instanti in cui certe ferite sono state inferte nell’animo e nella dignità ancor prima che nel corpo. Lei però ne ha sempre parlato liberamente e apertamente, affinchè il suo dolore potesse diventare monito per le generazioni future. Monito traducibile nell’impegno alla costruzione di una società migliore, libera da odio e da pregiudizi. Anzi, la stessa senatrice ha confessato quanto le dispiaccia il fatto che le restino ancora pochi anni da vivere, perché vorrebbe testimoniare non tanto l’orrore subito, ma la bellezza, la forza e l’importanza della vita che deve essere rispettata sempre, comunque e ovunque. Il conferimento di una cittadinanza onoraria non potrà certo cancellare quello che è scolpito nella carne e nell’animo, ma potrà servire almeno ad esclamare: “A qualcosa è servito!”

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