Vaccino, cinque nocesi hanno cercato di farlo in Serbia

Intervista a Gabriella Gentile, Console Onoraria della Repubblica di Serbia a Bari

04 07 Gabriella Gentile 1NOCI – Alcuni nostri concittadini hanno tentato di prenotare una dose di vaccino contro il COVID-19 in Serbia. Si tratta di circa 5 nocesi che, tramite il Consolato serbo a Bari, hanno chiesto maggiori informazioni in merito alla notizia trapelata nei giorni scorsi sui quotidiani nazionali. È infatti possibile (come riportato anche sul sito dell’ambasciata a Belgrado) manifestare il proprio interesse alla vaccinazione, compilando un questionario rigorosamente in cirillico.


“Da tre giorni i telefoni dei consolati e dell’ambasciata serba a Roma squillano ininterrottamente” – ha commentato a Noci24 Gabriella Gentile, Console Onoraria della Repubblica di Serbia a Bari da novembre 2019 (in foto con l’Ambasciatore Goran Aleksic).

Console, ma è vero? I cittadini italiani possono vaccinarsi in Serbia?
“Sì, è possibile prenotare la propria vaccinazione”.

Come funziona?
“Basta compilare il questionario e attendere un SMS per la conferma della prenotazione. Le frontiere al momento sono chiuse, quindi soltanto quando si otterrà il via libera sarà possibile prenotare il proprio viaggio alla volta della Serbia per procedere con la vaccinazione”.

Cosa viene richiesto nel questionario?
“Nome, Cognome, numero del passaporto, indirizzo mail e numero di cellulare, che deve essere rigorosamente serbo. Una volta compilati questi campi ci sono alcune domande in merito alle proprie condizioni di salute e alla possibilità di spostarsi per ricevere la somministrazione. E poi si può selezionare l’ospedale o l’hub vaccinale in cui riceverla e addirittura quale vaccino farsi iniettare. Al momento la scelta ricade su 5: Pfizer, Sputnik V, Sinopharm, AstraZeneca e Moderna”.

In quanto tempo si viene ricontattati?
“Fino a qualche giorno fa si riceveva una data certa per la somministrazione entro 48 ore. Da alcuni giorni i tempi si sono leggermente dilatati. Poi dipende molto anche dal vaccino che si seleziona. So ad esempio che al momento c’è una grossa disponibilità di quello cinese, il Sinopharm, ed è più facile ottenere una risposta rapida se si dovesse scegliere quello”.

Immagino che il Suo telefono sia esploso negli ultimi giorni.
“Sì, ma non solo il mio diretto. In generale i centralini dell’ambasciata di Roma, dei consolati di Milano, Bari e di tutte le altre sedi italiane squillano ininterrottamente da alcuni giorni. Io stessa ho dovuto aspettare per rintracciare l’Ambasciatore Aleksic".

Com’è nata la possibilità di vaccinare anche i cittadini stranieri?
“La Serbia si è mossa egregiamente nella campagna di vaccinazione. È il secondo Paese in Europa per percentuale di popolazione vaccinata; il settimo al mondo. Così, nel rispetto dei principi di solidarietà e immunità di gregge, avendo una grande disponibilità di vaccini rispetto alla propria popolazione, il governo serbo ha deciso di aprire le porte agli stranieri. Ha donato dosi alla Macedonia del Nord, alla Bosnia e al Montenegro; in più, qualche mese fa, ha deciso di vaccinare gli stranieri che hanno collaborazioni e rapporti di lavoro con la Serbia. E adesso continuerà a farlo con chiunque ne faccia richiesta”.

Notizie da Noci

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