Il gip archivia il caso: infondate le accuse nei confronti del Comandante della Polizia Locale

07 04 RicciFerulliCasoArchiviatoNOCI - La giustizia ha posto la parola fine in merito alla vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti il Comandante della Polizia Locale, Giuseppe Ricci (in foto) e il sovrintendente capo Romano Ferulli. Quest’ultimo aveva sporto una denuncia querela nei confronti di Ricci. Queste le accuse: appropriazione indebita della qualifica di Commissario Superiore e comportamenti mobbizzanti nei confronti del denunciante. La sentenza con la quale il gip ha archiviato il caso, allontanando ogni ombra, è però molto chiara: "infondatezza della notizia di reato". Ricostruiamo però più nel dettaglio la vicenda.

Torniamo circa a un anno fa, Ferulli sporge denuncia contro Ricci, accusando il Capo della Polizia Locale di appropriazione illecita e indebita della qualifica di Commissario Superiore. Ferulli denuncia  inoltre comportamenti mobbizzanti da parte di Ricci che lo avrebbe dequalificato professionalmente, assegnandogli mansioni umili e faticose, allo scopo di indurlo a lasciare il lavoro. Ricci, per suo conto, risponde con una controdenuncia per diffamazione. Ferulli a quel punto prosegue per vie legali denunciando anche il Comune, nella persona del sindaco Nisi, nonchè l'assessore Stefano Guagnano, il Segretario Generale avv.to Paola Giacovazzo ed il Responsabile degli Affari Generali dott. Vincenzo d'Aversa. Per il gip Luigia Lambriola però, che accoglie la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Quercia, si tratta di accuse letteralmente infondate, tant’è che nella sentenza, come motivazione addotta per l’archiviazione del caso, si legge testualmente “infondatezza della notizia di reato”. Quanto ai comportamenti mobbizzanti, per esser considerati tali, gli atteggiamenti vessatori devono essere reiterati sistematicamente nel tempo come espressione di un intento persecutorio verso qualcuno. In altre parole, Ricci non ha in alcun modo maltrattato né oppresso il Ferulli. Quanto al demansionamento, al datore di lavoro è riconosciuto il diritto di assegnare a un dipendente qualsivoglia mansione, purchè rientrante nell’ottica e nella categoria delle ultime effettivamente svolte. Ricci ha dichiarato di fronte al pm di essere solito impiegare il personale diversificandone i servizi, in modo che tutti gli appartenenti al Corpo fossero in grado di svolgere quante più mansioni possibili rientranti nelle competenze della Polizia Municipale. Ricci non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione personale, ma ha lasciato che parlasse per lui l’assoluta serenità d’animo con cui ha affrontato l’iter giudiziario sin dapprincipio. 

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