Refluo inquinante, sequestrato depuratore di un caseificio

cronaca-sequestro_depuratore_caseificioNOCI (Bari) - In una operazione congiunta gli agenti del Comando Stazione Forestale di Noci, in collaborazione con i Carabinieri della locale stazione ed al personale della ASL/BA hanno posto sotto sequestro il depuratore aziendale e la superficie di terreno utilizzata per lo smaltimento delle acque reflue depurate con il metodo della sub-irrigazione, all'interno del caseificio Delle Puglie, in località "Ramundo di Sotto", sulla via per Mottola.

 

cronaca-refluo_biancoIl rappresentante legale della ditta, un 36enne della provincia di Bologna, è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per scarico non autorizzato di acque reflue e per il superamento dei valori limite fissati per il medesimo scarico (nel particolare lo sversamento dei reflui nel terreno). L'indagine investigativa è partita da circa sei mesi fa, ovvero da quando sono pervenute alle forze dell'ordine diverse segnalazioni da parte dei residenti della zona che lamentavano la presenza di un odore nauseabondo proveniente dal depuratore del caseificio e dal fatto che una parte dei terreni di proprietà dei segnalanti era stata raggiunta da liquami di colore biancastro. In particolare, dal sopralluogo effettuato sul luogo in settembre, gli agenti hanno potuto constatare come le acque derivanti dal processo di lavorazione del latte, venivano convogliate all'interno del depuratore posto nella parte retrostante dello stabile per essere trattate e successivamente smaltite attraverso il sistema della sub-irrigazione, come da autorizzazione provvisoria rilasciata dalla Provincia di Bari per la durata di 180 giorni ma abbondantemente scaduta di validità all'atto del sopralluogo. Il depuratore però non era sufficientemente capiente per depurare la quantità di reflui espulsi dalla ditta a fine lavorazione.

cronaca-depuratore_sequestratoNel contempo, si notavano forme di allagamento da acqua, con ristagno di sostanze biancastre sul terreno circostante. Per questo si sono resi necessari dei campionamenti effettuati dall'Arpa Puglia che dopo aver attentamente esaminato le provette ha stabilito che i reflui industriali rilasciati nel terreno avevano una carica microbiologica superiore a quella consentita dalla legge, nella fattispecie dalla tab. 4 del D.Ls. 152/06, quindi fuori legge. Inoltre, l'inquadramento urbanistico/paesaggistico/ambientale dell'area su cui insiste il caseificio in argomento, risulta, secondo il vigente Piano Regolatore Generale di Noci, in zona tipizzata come "agricola-produttiva", nonché in area S.I.C ed in zona di Protezione Speciale Idrogeologica. Il caseificio però, nel quale lavorano diverse decine di persone, non è stato posto sotto sequestro per non compromettere l'attività produttiva e occupazionale dell'azienda ma dovrà conferire gli scarichi ad una ditta specializzata ed autorizzata allo smaltimento dei reflui.

Notizie da Noci

© RIPRODUZIONE RISERVATA