Dissequestrati gli impianti fotovoltaici, la Procura si concentra sulla fogna bianca

12-30-pannelli-fotovoltaiciNOCI (Bari) - Sembra ingarbugliarsi sempre di più la situazione degli impianti fotovoltaici e della fogna bianca posti recentemente sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato per mano della Procura della Repubblica di Bari. Le situazioni in essere riguardano i costruendi impianti fotovoltaici in zona Madonna della Scala e Parco dei Lupi, e due dei tre impianti per il sistema di collettamento delle acque piovane.

Essendo sequestri di carattere probatorio, su tutte le situazioni presentate vige ancora il veto della procura che sta continuando gli accertamenti, ma ci sono modifiche sostanziali per tutti i cantieri. Per quanto riguarda l'impianto in località Torricella (in zona abbazia Madonna della Scala), la procura ha disposto il dissequestro del cantiere, rimanendo tuttavia attiva la sospensione dei lavori. In pratica la ditta costruttrice può disporre del suolo, ma non vi può lavorare. Per quanto riguarda l'impianto in località Parco dei Lupi, anche qui la procura ha disposto il dissequestro del cantiere, ma ancora non sono note le motivazioni che hanno spinto i giudici baresi a rimuovere il provvedimento penale per il quale comunque continua il procedimento.

12-30-provvedimento-art321Infine per quanto riguarda i due impianti di collettamento della fogna bianca, è vero che c'è stato un provvedimento di dissequestro risalente al 20 dicembre scorso da parte del PM Renato Nitti su i due impianti oggetto di indagine, ma solo per sostituirlo con un secondo. Ovvero è stato sostituito al primo provvedimento d'urgenza adoperato in base all'art. 253 del CPP, un secondo in base questa volta all'art. 321 del CPP (nella foto). Praticamente si è passati da una situazione probabile ad una situazione reale. Se prima il PM era alla caccia di elementi per accertare il reato, ora pare che il reato sia concreto ed il provvedimento si applica "Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato. Prima dell'esercizio dell'azione penale provvede il giudice per le indagini preliminari" (Art. 321 comm. 1 CPP). Quindi nessuno può toccare niente per evitare che il reato si possa reiterare o generarne dei nuovi. In quest'ultima circostanza si ricorda che sono indagate due persone ed il Comune di Noci sta predisponendo manovre legali al fine di portare l'opera pubblica a compimento.

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