Ritrovato escavatore rubato a Pescara, un denunciato

03-09-escavatore-recuperatoccNOCI (Bari) - Essere trafugato a Pescara per essere rivenduto ad Acquaviva delle Fonti, e alla fine venire ritrovato a Noci. Strana storia quella di un escavatore del tipo katerpillar (in foto) di proprietà di un'azienda attiva nel pescarese ritrovato a Noci in circostanze misteriose. L'escavatore è stato ritrovato dai Carabinieri in Località Sorresso durante un controllo mirato, teso a prevenire reati predatori nelle zone agrarie.

 Il mezzo da lavoro era stato rubato il 23 febbraio scorso da un'azienda del comparto cementizio con sede legale a Pescara, e di qui i delinquenti lo avevano rivenduto sottobanco ad un secondo imprenditore dello stesso comparto che ha la propria sede di lavoro ad Acquaviva delle Fonti. Come l'escavatore sia arrivato a Noci non si sa. Forse l'azienda che lo aveva comprato lo stava per utilizzare su un cantiere attivo nella cittadina murgiana.

Fatto sta che i Carabinieri della locale stazione lo hanno ritrovato parcheggiato in maniera anomala e del tutto insolita, all'interno di un incolto in Località Sorresso, a qualche chilometro dal centro abitato. E sono stati proprio gli uomini coordinati dal Luogotenente Zaccaria, attraverso un minuzioso lavoro d'indagine, a ricostruire la storia ed il viaggio dell'escavatore.

Al momento del ritrovamento gli uomini dell'Arma hanno iniziato una perizia sul mezzo che gli ha consentito di scoprire che il numero di matricola era stato abraso dai decurtatori, mentre erano stati artatamente cancellati alcuni altri dati riconoscitivi del katerpillar. Nonostante questi espedienti, i militari sono riusciti lo stesso ad identificare il mezzo e, dopo il riconoscimento della parte lesa, a restituirlo al legittimo proprietario.

Denunciato invece all'Autorità Giudiziaria per ricettazione l'imprenditore di Acquaviva che aveva comprato il mezzo. Attualmente il valore dell'escavatore oggetto di furto (mezzo cingolato munito di benna) si aggira intorno alle 40.000 Euro, ma l'impresario acquavivese lo avrebbe acquistato per molto meno. Il diretto interessato si è difeso disconoscendo l'illecita provenienza del mezzo, pensando invece di aver fatto un buon affare.

Questo però non è bastato ai giudici della Procura della Repubblica di Bari che gli hanno notificato un avviso di garanzia. Ulteriori indagini sono tutt'ora in corso per risalire agli autori del furto originario messo a segno a Pescara.

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